tag:blogger.com,1999:blog-28006424223316908802024-03-05T03:38:49.271-08:00Linux Beginner...basta iniziare.....poi lo amerete!
Questo blog è realizzato per uso personale, per avere sempre a vista le soluzioni a problemi riscontrati...ma può anche essere un valido aiuto per chi comincia o intende cominciare l'esperienza del Open Sources...e non solo! L'esperienza è la cosa più bella che possiamo dare agli altri...Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.comBlogger28125tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-45365680403321607152013-03-24T13:28:00.000-07:002013-03-24T13:28:31.306-07:00Ridurre il consumo energetico di Ubuntu su HP Pavilion G6-1231sl - Installazione driver ATI Radeon HD 6470m<div style="text-align: justify;">
Inizio col dire che questo non è il solito post che descrive come installare i driver ATI su Ubuntu, no perché sia migliore o altro, ma semplicemente perché affronta un problema che non viene discusso molto: l'incompatibilità del kernel linux 3.5 coi driver ATI Catalyst (nel momento in cui sto scrivendo v13.1) per alcuni modelli di schede video. Questa incompatibilità si manifesta in vari modi; molto comune è il riavvio in Safe Graphics Mode, in cui non è possibile nemmeno muovere il puntatore del mouse per selezionare le varie opzioni. La risoluzione di questo problema porta ad un notevole aumento della durata della batteria, in quanto, finalmente, il modulo ibrido grafico viene gestito a dovere.</div>
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L'hardware interessato è quello nel titolo, ma non è detto che il metodo seguente non vada bene anche in altri casi simili. Vediamo subito come ovviare:<br />
<br />
<b>Guida in parole (breve):</b><br />
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<ol>
<li>Installare il kernel 3.2.0-39</li>
<li>Installare in driver Catalyst che trovate <a href="http://www2.ati.com/drivers/linux/amd-driver-installer-catalyst-13.1-linux-x86.x86_64.zip">QUI</a>, o comunque scaricate gli ultimi disponibili da <a href="http://support.amd.com/it/gpudownload/Pages/index.aspx">QUI</a>.</li>
<li>Scompattare il file .run e, una volta dati i permessi di esecuzione, costruire i pacchetti per la vostra distro.</li>
<li>Installare i pacchetti appena creati (Se vi sono problemi assicurarsi di aver risolto tutte le dipendenze).</li>
<li>Configuriamo Xorg affinchè utilizzi i driver appena installati.</li>
<li>Riavviare.</li>
</ol>
<div>
<b>Guida in comandi (con permessi di root):</b></div>
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<b><br /></b></div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">apt-get install linux-image-3.2.0-39-generic linux-headers-3.2.0-39-generic linux-headers-3.2.0-39</span><br />
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<br /></div>
<div>
Riavviare e selezionare da Grub il kernel appena installato. Download dei driver come detto sopra e posizioniamoci da terminale nella cartella dove li abbiamo salvati; se ad esempio è in HOME, allora:</div>
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<br /></div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">cd /home/michele</span></div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">unzip amd-driver-installer-catalyst-13.1-linux-x86.x86_64.zip</span></div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">chmod +x amd-driver-installer-catalyst-13.1-linux-x86.x86_64.run</span><br />
<div>
<br /></div>
<div>
Preciso che se la versione di Ubuntu non è la 12.04, "Ubuntu/precise" va sostituito col nome della versione di Ubuntu installata.</div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">sh amd-driver-installer-catalyst-13.1-linux-x86.x86_64.run --buildpkg Ubuntu/precise</span></div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">dpkg -i fglrx*.deb</span></div>
<div>
<br /></div>
<div>
Per configurare Xorg diamo:</div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">aticonfig --initial -f</span></div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">reboot now</span></div>
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<br /></div>
<div>
Dovremmo capire che tutto è andato bene innanzi tutto dal fatto che xserver si avvia correttamente, cioè riusciamo a vedere l'interfaccia grafica correttamente; possiamo inoltre controllare che i driver utilizzati siano quelli corretti digitando:</div>
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<br /></div>
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<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">lshw -C video | grep driver</span></div>
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<br /></div>
<div>
e dovremmo ottenere:</div>
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<br /></div>
<div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">configuration: driver=fglrx_pci latency=0</span></div>
<div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">configuration: driver=i915 latency=0</span></div>
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<br /></div>
<div>
dove nel mio caso si nota la presenza di due schede grafiche (soluzione ibrida) la prima delle quali usa i driver fglrx, cioè quelli appena installati. Se non fosse così chiedete aiuto :P </div>
<div>
Ultima cosa, possiamo configurare la scheda grafica avviando il software <b>AMD Catalyst Control Centre</b> (anche da terminale con <span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">sudo amdcccle</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">).</span></div>
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<br /></div>
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<b> </b></div>
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<b><br /></b></div>
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<b><br /></b></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-67939985173468395162010-02-06T08:23:00.000-08:002010-02-06T10:15:17.180-08:00Imparare il linguaggio MIPS con l'Emulatore MARSSarò breve. MARS (MIPS Assembler and Runtime Simulator) è un validissimo strumento per fare pratica nella programmazione su architetture MIPS (e molto altro ancora!). Il sito del progetto è:<br /><br /><a href="http://courses.missouristate.edu/KenVollmar/MARS/">http://courses.missouristate.edu/KenVollma</a><a href="http://courses.missouristate.edu/KenVollmar/MARS/">r/MARS/</a><br /><br />Per utilizzarlo su Ubuntu (io lo sto usando sul 9.04) ho installato <span style="font-weight: bold;">OpenJDK Java 6 Runtime</span><br /><br /><span style="font-style: italic;">sudo apt-get install openjdk-6-jre<br /><br /></span>(non ricordo se necessita di altri pacchetti, ma è facile installare la Java Runtime...esistono varie guide).<br /><br />Scaricate quindi dal sito ufficiale il file "<span style="font-weight: bold;">Mars.jar</span>" e avviatelo cliccando col tasto destro e cliccando su "Apri con Open<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE3sRIufNptFexo40wC9vYs-J_f_WS9i5qqp245yEkeFVxdbNtIlTwBFMUCU-ki2azAtGFjFXffIwSNRJ2g19F5t88ZaPt8XYGZTXEMA1oa44hvz0mgCeallAQM4GAK0ONZ4yzKMI66lE/s1600-h/Mars1.png"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 370px; height: 216px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjE3sRIufNptFexo40wC9vYs-J_f_WS9i5qqp245yEkeFVxdbNtIlTwBFMUCU-ki2azAtGFjFXffIwSNRJ2g19F5t88ZaPt8XYGZTXEMA1oa44hvz0mgCeallAQM4GAK0ONZ4yzKMI66lE/s320/Mars1.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435173755078532770" border="0" /></a>JDK Java 6 Runtime"....e si aprirà la seguente interfaccia.<br /><br />In (4) abbiamo la barra dei menu e degli strumenti; in (1) possiamo selezionare due schede: "Edit" e "Execute"...inizialmente posizioniamoci su "Edit", dove scriveremo il nostro codice MIPS; in (2) avremmo i messaggi che l'assemblatore ci comunicherà; in (3) c'è una comoda interfaccia che ci fa vedere in tempo reale il contenuto di ogni registro.<br /><br /><br />Passiamo nella scheda "Execute" (5):<br /><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqR0x9WZoG5FDHyEKThfT_L_7FAhfdLvHNU7YwdtWJe42tn9fJKqg0jGva-HAoJlYWTpnZWzMDTTrVJn_2pFaFedORMeXtz_ec6KO2wyultjrUGpJQ_fHAKiOeQUjj3bPurTGOOJber6w/s1600-h/Mars2.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 509px; height: 297px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqR0x9WZoG5FDHyEKThfT_L_7FAhfdLvHNU7YwdtWJe42tn9fJKqg0jGva-HAoJlYWTpnZWzMDTTrVJn_2pFaFedORMeXtz_ec6KO2wyultjrUGpJQ_fHAKiOeQUjj3bPurTGOOJber6w/s400/Mars2.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435175101484700402" border="0" /></a>In (6) abbiamo i "Text segment" ovvero la traduzione del linguaggio da noi scritto (magari corredato da pseudoistruzioni) che viene tradotto in linguaggio assembler e poi macchina; in (8) vi è una finestra che ci da informazioni relative alle etichette utilizzate; in (7) vi la finestra "Data segment", che ci permette (selezionaldoli dal menu a tendina sottostante) di visualizzare il contenuto della memoria, dello stack, dell'heap, ecc...<br />Naturalmente questa è una descrizione del programma molto breve e poco specifica. Si rimanda all'Help e al sito ufficiale per una conoscenza appropriata di tutte le funzionalità di MARS.<br />Quello che mi interessava realizzare in questo articolo è un <span style="font-style: italic;">Tutorial di primo impatto</span> (in perfetto stile di Linux Beginner).<br />Quello che vogliamo realizzare è una semplice <span style="font-weight: bold;">procedura</span> MIPS, che in C ha questa forma:<br /><blockquote><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizl7N-C46tcQynRlbYRnx1rn2xVtpF3dUL26_jDlk5N1kmNq2z7XzSnxEjuZ-UWZfvbFxZoSK1G78Oa4dQjMgYT0oorDkgvic5eXMtU7-gFfwZ3BNNqOs7L6Udkz-wRiwCSKJNv2K0IYs/s1600-h/funz_C.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 268px; height: 201px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizl7N-C46tcQynRlbYRnx1rn2xVtpF3dUL26_jDlk5N1kmNq2z7XzSnxEjuZ-UWZfvbFxZoSK1G78Oa4dQjMgYT0oorDkgvic5eXMtU7-gFfwZ3BNNqOs7L6Udkz-wRiwCSKJNv2K0IYs/s400/funz_C.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435193842415453154" border="0" /></a></blockquote><br /><span style="font-size:85%;"><br /> </span><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Questa è una semplice funzione C che implementa il prodotto scalare di due vettori puntati rispettivamente dai puntatori *a e *b di dimensione "dim". Alla variabile P, inizializzata a 0, tramite un ciclo for, viene addizionato iterativamente il prodotto delle componenti dei vettori, ottenendo così alla fine il prodotto scalare. Vediamo come ottenere lo stesso risultato in linguaggio MIPS (naturalmente la versione che segue è in alcune cose diversa da quella che produrrebbe un compilatore C, ma certamente risulta più scolastica):<br /><br />la fuzione ha 3 parametri, quindi sappiamo che alla procedura verranno passati gli indirizzi di memoria di questi 3 parametri nei registri $a0, $a1, $a2. Per poter verificare il funzionamento corretto del nostro codice dobbiamo in qualche modo caricare la memoria con i valori che un eventuale main scritto in C scriverebbe in memoria prima della chiamata della funzione "prod_scal". Faremo questo andando in nella scheda "Edit" di (5) e scrivendo in fondo alla text box:<br /><br /><span style="font-size:85%;">.data<br />veta: .word 1,2,1,2<br />vetb: .word 1,2,3,4<br />dim: .word 4</span><br /><br />Abbiamo indicato a MARS l'esistenza di 3 elementi : vettore a e vettore b di 4 elementi, dim un elemento pari a 4 (dimensione dei vettori).<br />Ora partendo da sopra possiamo cominciare a scrivere il programma:<br /><br /><span style="font-size:85%;">.text<br />.gobl main<br /><br />main: la $a0,veta<br /> la $a1,vetb<br /> la $a2,dim</span><br /><br />Con queste istruzioni abbiamo inizializzato il main e con le istruzioni "la" abbiamo caricato i registri $a0, $a1, $a2 con gli indirizzi di memoria degli operandi passati alla funzione, quindi ora la memoria contiene i dati come se una funzione C gli avesse caricati in precedenza e possiamo verificare questo nella finestra "Data segment" (7). Possiamo ora scrivere il nostro programma. Non spiego come realizzarlo in dettaglio, ma mi limito a riportarne la soluzione funzionante da me realizzata:<br /><br /><span style="font-size:85%;"></span><blockquote><span style="font-size:85%;">.text<br />.globl main<br />main: la $a0,veta<br /> la $a1,vetb<br /> la $a2,dim<br /><br /> add $fp,$sp,$zero #pongo frame point pari allo stack point<br /> addi $sp,$sp,-20 #faccio posto a una parola per mem il vecchio valore di $s0<br /> sw $s0,16($sp) #backup di $s0<br /> sw $s1,12($sp) #backup di $s1<br /> sw $s2,8($sp) #backup di $s2<br /> sw $s3,4($sp) #backup di $s3<br /> sw $s4,0($sp) #backup di $s4<br /><br /> add $s0,$zero,$zero #s0=0, considero s0 come P<br /> add $t0,$zero,$zero #t0=0, considero t0 come i<br /> lw $s4,($a2) #$s4=a2 (s4 acquisisce il valore di dim)<br /><br />L1: sll $t4,$t0,2 #t4= t0*4 (i=i*4) per considerare un'incremento di un intera parola<br /><br /> add $t2,$a0,$t4 #$t2=$a0(base)+$t4(shift) (=$a[i])<br /> lw $s1,($t2) #$s1=a[i]<br /><br /> add $t2,$a1,$t4 #s2=a1+t0 (=b[i])<br /> lw $s2,($t2) #$s2=b[i]<br /><br /> mult $s1,$s2 #Hi,Lo=$s1*$s2 (=a[i]*b[i])<br /> mflo $s3<br /> <br /> add $s0,$s0,$s3 #s0=s0+s3 (P=P+a[i]*b[i]<br /><br /> addi $t0,$t0,1 #t0=t0+1<br /><br /> slt $t1,$t0,$s4 #t1=1 se t0<s4 i=""><dim) bne="" l1="" se="" t1="1)" i=""><dim) vai="" a="" l1="" v0="s0" s4="" s3="" s2="" s1="" lw="" load="" di="" s0="" add="" zero="" restore="" sp="" data="" 2="" word="" 4=""></dim)></dim)></s4></span></blockquote><br /><br />Per poter controllare il corretto funzionamento del programma basta dare il comando di "assemble" con F3, se tutto va a buon fine in fase di assemblaggio (lo verifichiamo nella finestra (2)) possiamo scegliere se far girare il programma per intero con F5 o se controllare lo svolgimento di ogni singola istruzione con F7 (molto utile!). Detto questo, non resta che provare. Alla prossima!<br /><br /><blockquote></blockquote><blockquote></blockquote>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-12427165554159215882008-10-28T02:49:00.000-07:002008-11-16T11:06:12.140-08:00REMOTEJOY Giochiamo con la PSP tramite lo schermo del PC con Ubuntu<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT7kEaXg-9j0sMDweFevlrfxWs1NycyviKE4EBzGZs4N4dymsbuO84VKOzwfTBcOTjUdoL1M_FSJsB4DQiVEXOIGM76fU_HG6ZUou3J3i_NGXhUL7Gm52PjgM_UcgXGg7fDUAV7G-6pNs/s1600-h/DSC00758.JPG"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT7kEaXg-9j0sMDweFevlrfxWs1NycyviKE4EBzGZs4N4dymsbuO84VKOzwfTBcOTjUdoL1M_FSJsB4DQiVEXOIGM76fU_HG6ZUou3J3i_NGXhUL7Gm52PjgM_UcgXGg7fDUAV7G-6pNs/s400/DSC00758.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5264455870002781074" border="0" /></a><span style="font-weight: bold;">IMPORTANTE!!!<br /><span style="font-weight: bold;"></span></span>La guida aveva degli errori. E' stata aggiornata e testata in data 16 novembre 2008. Ora funziona tutto bene.<br /><br /><br />Oggi parliamo ancora di una coppia che a me piace molto: PSP e Ubuntu. Infatti sembra che questi due si vogliano sempre più bene in quanto è spettacolare vedere come una PSP possa essere sfruttata al massimo grazie al S.O. che tanto amiamo. Oggi vi parlo di una cosa di cui ho scoperto l'esistenza quattro giorni fa e che ho risolto con un po' di difficoltà...Parlo di REMOTE JOY, ovvero un insieme di tools che ci permettono di trasferire le immagini di gioco sullo schermo del nostro PC. Non servirà più quindi comprarsi il cavo composite per collegare la PSP alla TV perchè l'utilizzo è analogo. Non dilunghiamoci troppo e partiamo con la guida all'installazione:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">Cosa ci serve?<br /></span> (i requisiti non sono assoluti....potrebbe funzionare anche con altri tipi di firmware o con un'altra versione di ubuntu)<br /><ul><li>Ubuntu 8.04.1</li><li>PSP Slim&Lite con Custom Firmware 3.90 m33</li><li>software (ci pensiamo dopo!)</li></ul><span style="font-weight: bold;">FASE 1</span><br /><br />Creiamo una cartella nella nostra Home (esempio "<span style="font-style: italic;">pspdev</span>");<br /><br /><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;">cd /home/*nome_utente<br />mkdir pspdev</span></span><br /><br />Spostiamoci nel suo interno:<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">cd pspdev</span></span><br /><br />Installiamo subversion<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">sudo apt-get install subversion</span></span><br /><br />scarichiamo da SVN il software "psptoolchain"<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">svn co svn://svn.ps2dev.org/psp/trunk/psptoolchain</span></span><br /><br />spostiamoci nella cartella "psptoolchain"<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">cd psptoolchain<br /><br /></span></span>Ora mandiamo dei comandi in sequenza (dopo l'ultimo comando bisogna aspettare molto...io ho aspettato 1 ora e mezza...quindi potete uscire e al vostro ritorno "sarà tutto finito!")<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">sudo apt-get install build-essential autoconf automake bison flex \<br />libncurses5-dev libreadline-dev libusb-dev texinfo libgmp3-dev libmpfr-dev libsdl1.2-dev<br /><br />gedit ~/.bashrc</span></span><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"></span></span><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"><br /><br /></span></span></span></span></span></span></span></span>Si apre un file. Alla fine di questo file aggingiamo le seguenti righe:<br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">## Add these lines to the end of the file.<br />export PSPDEV="/usr/local/pspdev"<br />export PSPSDK="$PSPDEV/psp/sdk"<br />export PATH="$PATH:$PSPDEV/bin:$PSPSDK/bin"<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;"></span></span></span></span>Salviamo e chiudiamo il file e mandiamo i seguenti comandi:<br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">source ~/.bashrc</span><br /><br />e dopo compiliamo psptoolchain (e prepariamoci ad aspettare molto)<br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">sudo ./toolchain-sudo.sh</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">FASE 2</span><br /><br />ritorniamo nella directory pspdev:<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">cd /home/*nome_utente/pspdev<br /><br /></span></span>scarichiamo via SVN "psplink"<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">svn checkout svn://svn.ps2dev.org/psp/trunk/psplinkusb</span><br /><br />entriamo della cartella "psplinkusb"<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">cd psplinkusb</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">make -f Makefile.oe release</span><br /><br />Ci sarà una cartella chiamate <span style="font-style: italic;">release_oe</span> oltre che altre nuove cartelle.<br />Ora accendiamo la PSP e colleghiamola normalmente via USB.<br />Creiamo due nuove cartelle in nella directory PSP/GAME150 chiamate <span style="font-style: italic;">psplink </span>e <span style="font-style: italic;">%psplink</span><br />e ora copiamo un file in quest'ultima (digito il comando seguente però attenti che i percorsi delle directory siano corrette):<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">cp /home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/release_oe/psplink/EBOOT.PBP /media/disk/PSP/GAME150/%psplink</span><br /><br />Ora copiamo tutti i file presenti in <span style="font-style: italic;">release_oe/psplink</span> in <span style="font-style: italic;">PSP/GAME150/psplink</span> (per il comando vale sempre lo stesso discorso della correttezza dei percorsi)<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">cp /home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/release_oe/psplink/* /media/disk/PSP/GAME150/psplink</span><br /><br />Compiliamo remotejoy:<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">cd /home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/tools/remotejoy</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">make</span><br /><br />Nella directory principale della PSP creiamo una cartella di nome <span style="font-style: italic;">joy</span><br />copiamo il file <span style="font-style: italic;">tools/remotejoy/remotejoy.psx </span>nella dir joy appena creata<br /><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">cp /home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/tools/remotejoy/remotejoy.prx /media/disk/joy</span><br /><br />Tutte le seguenti istruzioni sono riferite a cartelle contenute in <span style="font-style: italic;">/home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb</span><br /><br />nella cartella <span style="font-style: italic;">pspsh</span> dare un <span style="font-weight: bold;">make</span><br />nella cartella <span style="font-style: italic;">usbhostfs_pc</span> dare un<span style="font-weight: bold;"> make</span><br />nella cartella <span style="font-style: italic;">/tools/remotejoy/pcsdl </span>dare un <span style="font-weight: bold;">make</span><br />nella cartella <span style="font-style: italic;">usbhostfs_pc</span> digitare <span style="font-weight: bold;">sudo ./mod.sh</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">FASE 3<br /><br /></span>Facciamo riconoscere la nostra "periferica video" PSP a Ubuntu<br />Apriamo un terminale (chiamiamolo T1), spostiamoci nella cartella <span style="font-style: italic;">usbhostfs_pc</span> e digitiamo<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">./usbhostfs_pc</span></span><br /><br />Smontiamo la PSP (non vogliamo più che sia riconosciuta come una periferica di archiviazione dati) e sempre col cavo usb collegato dal menu giochi avviamo <span style="font-weight: bold;">PSPLink</span><br />Se tutto è andato bene, in T1 apparirà <span style="font-style: italic;">Connected to Device</span> e la PSP rimarrà ferma su uno schermo nero con una scritta bianca in alto.<br />In un altro terminale (T2) spostiamoci nella cartella <span style="font-style: italic;">pspsh</span> e digitiamo<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">./pspsh</span></span><br /><br />questo ci ha permesso di aprire una shell per inviare comandi alla psp (dovremmo avere un risultato del tipo <span style="font-style: italic;">host0></span> o simile). Se vogliamo possiamo anche vedere i comandi di questa shell digitando "help"<br /><br />Finalmente apriamo la finestra in cui vedremo le immagini di gioco.<br />in un terzo terminale (T3) spostiamoci nella cartella <span style="font-style: italic;">tools/remotejoy/pcsdl</span> e digitiamo<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">./remotejoy -d -c</span></span><br /><br />Apparirà una finestra completamente nera...ciò significa che tutti i programmi stanno lavorando ma ancora non c'è connessione diretta. Provvediamo subito.<br /><span style="font-weight: bold;">IMPORTANTE!!!</span><br />I comandi che seguono hanno avuto un comportamento diverso su due PSP diverse, soprattutto il secondo che in una diceva che il plugin non veniva caricato e nell'altra si....ma non preoccupatevi...alla fine ha funzionato con entrambe. Quindi spostiamoci in T2 (il terminale che comanda la PSP) e digitiamo:<br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">reset vsh</span></span> (se la PSP si riavvia totalmente ripetere tutta la FASE 3 e saltate solo questa istruzione)<br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;" class="newsnormal"><span><span>ldstart flash0:/vsh/module/vshmain.prx</span></span></span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;" class="newsnormal"><span><span>ldstart ms0:/joy/remotejoy.prx</span></span></span><br />Capiremo che tutto sta andando per il verso giusto se dopo l'ultima istruzione sulla schermata nera che abbiamo aperto col T3 apparirà la stessa scritta che vi è sullo schermo della PSP.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">FASE 4</span><br />Da qui si possono prendere 2 strade diverse...vi dico però quello che l'autore di questi tool ha indicato e poi vi do un idea su come ho fatto io.<br /><span style="font-weight: bold;">1° Metodo</span><br />(solo se non c'è già) creare nella directory principale della PSP una cartella di nome <span style="font-style: italic;">seplugins</span><br />(solo se non ci sono già) creiamo due file di testo <span style="font-style: italic;">vsh.txt </span>e <span style="font-style: italic;">game.txt</span>.<br />Aprire <span style="font-style: italic;">vsh.txt </span>e <span style="font-style: italic;">game.txt</span> e copiare all'interno quanto segue<br /><br /><span class="newsnormal"><span><span><em>ms0:/seplugins/usbhostfs.prx<br />ms0:/seplugins/psplink.prx<br />ms0:/seplugins/psplink_user.prx<br />ms0:/seplugins/remotejoy.prx</em></span></span></span><br /><br />Ora dobbiamo copiare i plugin nella nostra PSP. Lo possiamo fare copiando i seguenti file nella cartella <span style="font-style: italic;">seplugins</span> che abbiamo creato prima nella directory principale della PSP.<br /><span class="newsnormal"><span><span><em>usbhostfs.prx </em></span></span></span>è in <span style="font-style: italic;">/home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/usbhostfs</span>/<br /><span class="newsnormal"><span><span><em>psplink.prx</em></span></span></span><span class="newsnormal"><span><span><em> </em></span></span></span>è in <span style="font-style: italic;">/home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/psplink/</span><br /><span class="newsnormal"><span><span><em>psplink_user.prx</em></span></span></span><span class="newsnormal"><span><span><em> </em></span></span></span>è in <span style="font-style: italic;">/home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/psplink_user</span>/<br /><span class="newsnormal"><span><span><em>remotejoy.prx</em></span></span></span><span class="newsnormal"><span><span><em> </em></span></span></span>è in <span style="font-style: italic;">/home/*nome_utente/pspdev/psplinkusb/tools/remotejoy</span>/<br /><br />Smontiamo la nostra PSP e spegniamola tendendo il pulsante di spegnimento sollevato fino allo spegnimento vero e proprio. Riaccendiamola tenendo premuto il tasto R (della PSP!) e nel menu che compare andiamo nella sezione "Plugins<span style="font-style: italic;"><span style="font-style: italic;"></span></span>" e abilitiamo i plugins<br /><br /><span style="font-style: italic;">psplink.prx<br />remotejoy.prx</span><br /><br />Torniamo indietro e premiamo esci...la PSP si riaccenderà.<br />Sul computer riapriamo il terminale T1 e T3 come fatto nella FASE 3 e riapparirà lo schermo nero....Avviate il vostro gioco preferito e, se è stato eseguito tutto in modo corretto, godetevi il vostro gioco a schermo intero sul notebook.<br />A proposito....per abilitare lo schermo intero premere F8.<br /><br /><span style="font-weight: bold;">2° metodo<br /><span style="font-weight: bold;"></span></span>Io invece di mettere tutti questi plugin a mano utilizzo il <span style="font-style: italic;">Coustom Firmware Extender</span> (è facile reperirlo su internet) che contiene già i plugin per il remotejoy. Per attivarli e disattivarli basta utilizzare delle combinazioni di tasti. Questo anche per altre funzioni (cambio di frequenza CPU, luminosità dello schermo, ecc...). Inizialmente io utilizzavo il 1° metodo...ma avevo dei problemucci. Con questa soluzione ho risolto.<br /><br />Se avete problemi, volete maggiori informazioni o qualche istruzione non è chiara non esitate a postare...Ciao uagliò!<br /><span style="font-size:85%;"><br /></span><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;">Si ringrazia moltissimo l'autore del software <span class="newsnormal"><span><span><strong>Tyranid</strong> di <strong>PS2dev.org</strong></span></span></span>.</span><br /></div><br /><br /><br /><span class="newsnormal"><span><span><span style="font-family:courier new,courier;"><em></em></span></span></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-11408850881944068642008-08-14T04:21:00.000-07:002008-08-14T06:40:04.533-07:00Virus, adware, spyware, trojan.....il miglior ANTIVIRUS è Gnu/Linux: definizioni, trattazioni, comportamenti, luoghi comuni<ul style="font-weight: bold;"><li><span style="font-size:180%;">Perché non serve (quasi mai) un antivirus su GNU/Linux</span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8egZfE2T_Jbqtbxp6It7pkvW3rrufAoUnnnXAMOmdUOPSLY2BZ3Ro1vR73qbT4-0er5oLoFQ1r07vhp5OZY_8AAbSuD2HCgFB4v3N5Bin0KJ8082F4lMc2r_6btosRwEOSLKGuaNkoNA/s1600-h/anti-virus.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8egZfE2T_Jbqtbxp6It7pkvW3rrufAoUnnnXAMOmdUOPSLY2BZ3Ro1vR73qbT4-0er5oLoFQ1r07vhp5OZY_8AAbSuD2HCgFB4v3N5Bin0KJ8082F4lMc2r_6btosRwEOSLKGuaNkoNA/s400/anti-virus.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5234364264743576962" border="0" /></a></li></ul>Molti si chiedono se serva, o meno un antivirus su GNU/Linux. Voglio spiegare bene la questione, anche perché in rete si trovano notizie discordanti e spesso fasulle. I produttori di antivirus è già da qualche anno che predicano la nascita di virus su GNU/Linux, ma non se ne sono visti. E i motivi sono tecnici e cercherò di spiegarli. Prima di tutto, una definizione dei diversi tipi di virus, o meglio di “malware”.<br /><br /><ul><li><span style="font-weight: bold;"> Virus</span>: un virus è un programma malevolo che usa un altro programma come veicolo di diffusione e replicazione, esattamente come fanno i virus biologici che usano le cellule per riprodursi. Un virus ha quindi bisogno di un altro programma da infettare.</li><li> <span style="font-weight: bold;">Trojan</span>: un trojan (cavallo di Troia) è un programma che fa credere all’utente di essere utile, mascherandosi da qualcos’altro. Ad esempio alcuni trojan appaiono inizialmente come dei codec per la riproduzione di contenuti multimediali.</li><li> <span style="font-weight: bold;">Worm</span>: un worm (verme) è un programma malevolo che può riprodursi senza bisogno di farsi veicolare da un altro programma. </li><li> <span style="font-weight: bold;">Toolkit/Rootkit</span>: un toolkit può essere malevolo o no. Con lo stesso termine infatti si indicano sia programmi utili (come le librerie GTK) sia programmi malevoli. In questo secondo caso ci si riferisce a librerie che vanno a sostituirsi o affiancarsi a quelle di sistema o di programmi per procurare danni, nascondendosi in modo da sfuggire all’attenzione dell’utente. Quando un toolkit coinvolge il kernel del sistema operativo (ad esempio come finto driver), si parla di rootkit. Di norma l’uso di questo malware è quello di installare una backdoor (”porta sul retro”) attraverso cui l’attaccante può entrare nel sistema colpito e prelevarne i dati o addirittura prenderne il controllo.</li><li> <span style="font-weight: bold;">Wabbit</span>: è un programma malevolo che non usa i servizi di rete o altri file o programmi per riprodursi. Un esempio è la <span style="font-style: italic;">fork bomb</span>.</li><li> <span style="font-weight: bold;">Altri tipi di malware</span>: altri tipi di malware si distinguono più per lo scopo che per le modalità di azione e diffusione, di solito riconducibili alle categoria precedenti. Tra questi ricordiamo gli spyware (codice spia), gli adware (pubblicità indesiderate che compaiono sul desktop) e i keylogger, programmi che registrano l’attività dell’utente soprattutto al fine di scoprire le password e i numeri di carta di credito digitati. Inoltre la diffusione di formati di file che possono contenere codice anche se non sono programmi veri e propri (ad esempio i formati documenti che possono contenere macro o le pagine web che possono contenere javascript) ha portato alla nascita di macrovirus.</li></ul> <span style="font-weight: bold;">Bene, ma come agisce un malware?</span><br />Non è sufficiente che il malware entri a contatto con il sistema (ad esempio attraverso uno scambio di file, una e-mail o la visualizzazione di una pagina web), ma è necessario che entri in esecuzione. Difatti gli antivirus mettono i file infetti in “quarantena”, ossia in una cartella controllata dove non possono più agire. Quando il malware entra in contatto con il sistema deve presentarsi uno dei seguenti casi affinché esso possa entrare in esecuzione:<br /><ul><li> una <span style="font-style: italic;">azione volontaria dell’utente</span> mette in esecuzione il malware: questo è il caso dei trojan e di molti worm;</li><li> il malware <span style="font-style: italic;">entra in esecuzione anche in mancanza di una azione volontaria</span>: in tal caso è stata sfruttata una vulnerabilità.<br /></li></ul> Una <span style="font-weight: bold;">vulnerabilità</span> è una falla di un programma che produce un comportamento non previsto dal programmatore o considerato (a torto) non pericoloso. <span style="font-weight: bold;">Ed ora, ecco perché un antivirus è quasi sempre inutile.</span><br /><br /><ul style="font-weight: bold;"><li>I permessi</li></ul> I sistemi operativi di tipo Unix hanno una rigida e complessa gestione dei permessi. Ogni utente, e quindi ogni programmi eseguito da tale utente, può fare con un file solo ciò che è consentito in base ai permessi che egli possiede. Si consulti la guida del comando sudo per approfondire la logica dei permessi. Questo implica alcune conseguenze:<br /><ul><li> i programmi utente sono separati da quelli di amministrazione;</li><li> I programmi utente possono agire solo sulla home di quell’utente, non sui file di amministratore né su quelli di altri utenti;</li><li> i programmi per essere eseguiti devono avere lo speciale attributo di eseguibili.</li></ul> In base a ciò, un malware che agisce a livello utente non può creare danni al sistema, ma può al limite cancellare o infettare solo i file appartenenti a quel determinato utente. Di norma nessun sistema di tipo Unix installa i programmi (neppure i programmi utente) nella directory home dell’utente. Ciò, unito alla suddetta gestione dei permessi, mette al riparo il sistema dall’infezione da parte dei tradizionali virus che non trovano eseguibili a cui “attaccarsi”. I worm non possono agire perché per farlo devono avere i permessi di esecuzione. I rootkit non possono installarsi autonomamente in quanto caricare un modulo/driver nel kernel richiede i permessi di amministrazione. Ciò a meno di vulnerabilità del sistema. Infatti una vulnerabilità grave può permettere al malware di superare tali restrizioni e acquisire i permessi di amministratore. Ciò è già accaduto per i sistemi di tipo Unix. Il primo worm della storia è nato proprio per Unix sfruttando una vulnerabilità.<br /><br /><ul style="font-weight: bold;"><li>Essere open source</li></ul> Un software open source, e quindi GNU/Linux, ha la caratteristica di avere il codice sorgente liberamente consultabile e modificabile. Questo pparentemente potrebbe rendere meno sicuro il sistema. In teoria, se tutti conoscono il codice sorgente, chiunque può scoprirne le vulnerabilità e quindi sfruttarle con fini fraudolenti. Nella pratica, però, si realizza l’esatto opposto: proprio perché tutti possono scoprire facilmente le vulnerabilità, esse possono venire tempestivamente corrette. Molte vulnerabilità vengono infatti corrette ancora prima che possano essere sfruttate a danno del sistema. Navigare sul Web con un browser open source è più sicuro che navigare con uno proprietario e usare una suite per l’ufficio open source è più sicuro che usarne una proprietaria.<br /><br /><ul style="font-weight: bold;"><li>Rafforziamo i permessi</li></ul> Sono stati adottati vari meccanismi preventivi per rafforzare la sicurezza del sistema come:<br /><ul><li> l’uso di chiavi di autenticazione per il software e i repository che assicurano la provenienza originale e sicura degli stessi;</li><li> la necessità, quando si esegue un programma nella directory corrente, di anteporre il suo percorso ./ in modo tale che un programma che abbia lo stesso nome di un comando comunemente usato, non possa essere per sbaglio eseguito al posto di tale comando (questa semplice precauzione ha stroncato la diffusione di worm come ls);</li><li> ulteriori rafforzamenti del meccanismo dei permessi come SELinux (sviluppato dalle forze armate statunitensi) e AppArmor (sviluppato da Novell e presente in Ubuntu): tali sistemi creano i cosiddetti “contesti”: ad esempio una pagina html creata nella home dell’utente, anche se trasferita nella directory di Apache /var/www non funzionerà in quanto nata in un contesto differente; un programma presente nella directory utente non verrà eseguito se trasferito in una directory di sistema come /usr/bin/.</li></ul><br /><ul style="font-weight: bold;"><li>Unix e il malware</li></ul> Per comprendere quanto i sistemi Unix siano sicuri è utile consultare alcune fonti:<br /><ul><li> la pagina di uno dei programmi più noti, apprezzati e premiati nella lotta al malware chkrootkit. Questa elenca solo una decina di malware (sia rootkit che worm) in oltre 10 anni di sviluppo del programma. Alcuni di questi sono worm ormai desueti come il citato ls, altri sono rootkit solo per alcuni sistemi Unix che quindi non coinvolgono gli altri sistemi della stessa famiglia (ad esempio un malware per Solaris non può agire su GNU/Linux o *BSD), altri ancora si riferiscono a determinate versioni del kernel di tali sistemi (infatti una volta corretta la vulnerabilità il malware è diventato innocuo). Sfogliando il changelog del programma si nota che i malware aggiunti annualmente per i sistemi Unix supportati dal programma sono dell’ordine di qualche unità;</li><li> la pagina sui virus per Linux nella documentazione internazionale di Ubuntu, nella quale si illustrano i pochi malware conosciuti per Linux, la maggior parte dei quali nei fatti risulta innocua (perché, per esempio, necessità dei permessi di amministratore). Nella realtà il concetto di virus è praticamente sconosciuto nei sistemi di tipo Unix essendo i pochi finora scoperti non in grado di diffondersi efficacemente, perché necessiterebbero di entrare fraudolentemente in possesso dei permessi di amministratore. Nella prossima puntata vedremo le eccezioni, ovvero quando è utile avere un antivirus.</li></ul> <span style="font-size:180%;"><br /></span> <ul style="font-weight: bold;"><li><span style="font-size:180%;">Quando serve un antivirus su GNU/Linux</span></li></ul>Abbiamo visto perché su GNU/Linux (ma lo stesso discorso potrebbe farsi per *bsd e altri sistemi di tipo Unix) un antivirus è sostanzialmente inutile. Riassumendo: su GNU/Linux non esistono virus e il restante malware è facilmente prevenibile (dedicherò la prossima “puntata” proprio a questo aspetto). Tuttavia vi sono situazioni particolari in cui l’uso di un antivirus<br />è necessario o, almeno, consigliabile, considerando sempre che gli antivirus per GNU/Linux sono in realtà antivirus contro il malware di Windows. Esaminiamole.<br /><br /><ul><li><span style="font-weight: bold;">Il proprio sistema è un server di posta a cui si collegano client Windows</span>. Ad esempio perché siete un provider. Be’, in questo caso vorreste che i vostri clienti stiano al riparo da brutte sorprese e i vostri clienti sono sicuramente anche tanti utenti Windows. Cosa c’è di meglio di un antivirus open source, quindi utilizzabile gratuitamente anche in ambito professionale e azendale? La soluzione in tal caso è ClamAV. ClamAV è tarato proprio per questo lavoro e lo fa egregiamente.</li><li><span style="font-weight: bold;">Condividete e scambiate file con utenti Windows</span> e volete essere talmente ortesi da non procurare infezioni a tali utenti. Cerchiamo di essere buoni vicini, ma non è strettamente necessario avere un antivirus, in realtà. L’alternativa è utilizzare formati di scambio dati che non possano trasportare malware o che abbiano un rischio ridotto, come ad esempio .odf (formato di OpenOffice), .rtf e .txt per i testi;</li><li><span style="font-weight: bold;">Avete un dual-boot sul sistema</span> ma non un antivirus su Windows (siete matti?) oppure l’antivirus è scaduto (Norton $$$) o troppo datato (il crack non ha funzionato...) oppure dovete usare un antivirus per ripulire la partizione dove risiede Windows senza avviarlo; in ogni caso è preferibile aggiornare l’antivirus di Windows; o eliminare Windows stesso.</li><li><span style="font-weight: bold;">Usate in modo spropositato Wine e programmi per Windows</span>. Wine può infatti eseguire alcuni virus che possono potenzialmente danneggiare lo stesso Wine e la directory dell’utente. Be’, se dev’essere il più possibile compatibile, vi beccate anche i virus.</li></ul><ul style="font-weight: bold;"><li><span style="font-size:180%;">Virus e GNU/Linux: prendiamo un po’ di precauzioni intelligenti</span></li></ul>Abbiamo visto perché su GNU/Linux non ci sono virus. E abbiamo visto i casi particolari in cui, comunque, può essere utile installare un antivirus. Ricordo la definizione di virus: un programma che si attacca ad un altro programma per riprodursi. Si può fare qualcosa del genere su GNU/Linux o in generale su un<br />sistema di tipo Unix. Sì, certo. Il problema è che muore lì. Senza permessi il virus non va da nessuna parte e rimane confinato. Fine della riproduzione.<br /> <span style="font-style: italic;"> Però non ci sono solo i virus...</span><br />Vero. Ad esempio ci sono anche i trojan. I trojan sono programmi che fanno finta di essere utili ma in realtà sono malevoli. Contro i trojan c’è poco da fare, anche se qualcosa si può fare: ad esempio i meccanismi di rafforzamento dei permessi che abbiamo già visto possono limitare l’azione di molti tipi di malware. Ma la vera difesa contro di essi, almeno nell’ambito desktop, non è un antivirus, né SELinux o Apparmor. La vera difesa è l’intelligenza dell’utente. Proviamo a vedere cosa possiamo fare per eliminare pressoché ogni tipo di problema, prendendo alcune semplici precauzioni.<br />La gran parte di esse consiste semplicemente nell’usare il sistema operativo come dovrebbe essere usato. Niente di più. Nessuno sforzo particolare, nessun programma che ruba cicli di clock preziosi per poter finire prima il ripping del DVD che stiamo trasferendo sul pc, nessun “terrore” ogni volta che succede qualcosa di strano.<br />Ecco una lista di buoni comportamenti:<br /><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Non installate programmi né date permessi di esecuzione ad un file né eseguitelo tramite il comando sh se non siete è certi della sua provenienza e affidabilità</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"> </span>Un giorno potrebbe capitarci un bel file .deb da installare, allegato ad una e-mail. Agli utenti Windows capita spesso, molti famosi malware erano dei file .exe che promettevano chissà cosa. La gente ha incominciato piano piano a capire che non è bene fidarsi. Noi utenti GNU/Linux ancora non abbiamo queste “fortune” ma pensateci: l’eeepc usa XandrOS, una distribuzione derivata da Debian. I .deb di XandrOS di solito funzionano anche su Debian, Ubuntu e altre distro simili. Un click e qualcuno può fregarci. - “Oddio, vado a prendere ClamAV!” - Fermo lì. Basta non clickare sulla prima cosa che capita, no? E’ più facile.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Preferite i repository che possiedono una chiave di autenticazione GPG</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"> </span> Avete presente quando aggiungete un repository e poi compare un errore tipo: <span style="font-style: italic;"> W: Errore GPG: http://packages.medibuntu.org hardy Release: Le seguenti firme non sono state verificate perché la chiave pubblica non è disponibile</span><br />Ecco, questo accade perché medibuntu è autenticato da una chiave GPG (GNU Privacy Guard) che assicura all’utente che non ci stiamo sbagliando e che non siamo vittime di qualche scherzo dei server DNS del nostro provider. Il repository è autentico. Dobbiamo però aggiungere la chiave al sistema per permettere la verifica e così l’errore sparisce.<br />Una piccola seccatura, certo, ma un bel vantaggio in termini di sicurezza.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><span style="font-weight: bold;"></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Se disponibile, controllate che l’md5sum corrisponda a quello dichiarato sul sito del programma o file che avete scaricato</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"> </span>Molte volte sul sito da cui scarichiamo programmi o immagini ISO vediamo un codice indicato con MD5. Si tratta di un numero che identifica il file senza possibilità di errore (o meglio con una possibilità di errore così bassa da essere insignificante). Per sapere l’MD5 del file, una volta scaricato, basta dare il comando: md5sum nome_del_file<span style="font-weight: bold;"><br /><br /></span>Confrontiamolo con quello sul sito e così saremo sicuri al 100% che si tratta dell’originale.<br /><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Navigate preferibilmente con un browser open source aggiornato all’ultima versione disponibile, usate preferibilmente programmi open source e nativi per il sistema (per non dover usare Wine), anch’essi aggiornati</span></li></ul> E qui qualcuno storcerà il naso: “Ma io uso Opera”. E’ un ottimo browser, seppure non migliore di Firefox (farò un confronto oggettivo fra i due appena posso). Ma è proprietario. E’ difficile sapere cosa effettivamente fa Opera. Certo ci sono metodi per scoprire se manda dei dati a qualcuno che non dovrebbe conoscerli, ma qui il problema è un altro: la sicurezza. Firefox è uno dei browser più usati al mondo, ha alle spalle una grande fondazione finanziata da Google, e soprattutto il suo codice può essere letto da chiunque. Questo significa che è facile scoprire un problema di sicurezza e difatti accade relativamente spesso. Ma tra la scoperta e la correzione passa pochissimo tempo perché essendo Open Source chiunque può apportare la correzione. Se quelli della Mozilla Foundation dormono (ma non succede) possono pensarci i programmatori della<br />distribuzione GNU/Linux che usiamo. E spesso accade davvero così per programmi meno famosi di Firefox. Ecco quindi che un brouwser Open è più sicuro di uno proprietario e in generale qualsiasi programma Open Source è più sicuro che uno proprietario. Un buon motivo per usare OpenOffice al posto di MS Office anche su Windows.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Usate formati di dati sicuri</span></li></ul> Evitate il più possibile i .doc e similari. Meglio .odt o al massimo .rtf, se dovete mantenere la compatibilità con MS Office.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Evitate di usare Internet Explorer con Wine tramite Ie4Linux a meno che non sia assolutamente necessario per verificare il funzionamento di vostre pagine web; in tal caso comunque preferite la visualizzazione di pagine locali, oppure usate il servizio IE NetRender</span><span style="font-style: italic;"></span><span style="font-style: italic;"></span> </li></ul><span style="font-weight: bold;"><span style="font-style: italic;"> </span></span>Navigare con Internet Explorer è come mandare un messaggio al mondo con su scritto: <span style="font-style: italic;">“Ehi ragazzi, sono qui, prendetemi!”</span><br />Non fatelo. Se quella c*** di pagina non vi viene visualizzata bene con Firefox, beh, non apritela e basta. Chi non sa fare siti web a norma non merita che voi gli facciate aumentare il contatore delle visite. Anzi mandategli una e-mail:<br /><span style="font-style: italic;">“Ehi ciccio, il tuo sito non funziona con Firefox!</span><span style="font-style: italic;"> Lo sai che è un programma che è stato scaricato da 8 milioni di persone in un solo giorno?</span><span style="font-style: italic;"> Che aspetti ad aggiornarti?”</span><br />E se per caso parliamo della vostra banca, il mio consiglio è uno solo: cambiate banca. C’è poco da fidarsi. Se non hanno saputo fare bene l’impaginazione, figuratevi il resto.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Non eseguite mai Wine come utente root: in tal caso lascereste all’eventuale malware accesso alle directory di sistema</span></li></ul> Dal punto di vista della sicurezza, Wine equivale a mettere Erode Antipa a guardia di un asilo nido. No, dai, sto esagerando. Ma è meglio tenerlo confinato al suo posto. L’ideale sarebbe usarlo con un utente secondario invece che con il nostro account principale.<span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;"> seguite sempre gli aggiornamenti di sicurezza del sistema operativo: in Ubuntu è possibile accettarli in maniera predefinita tramite il gestore aggiornamenti; questa è la principale precauzione che mette al riparo dai malware: Ubuntu e Debian hanno infatti una gestione molto efficiente dei problemi di sicurezza</span></li></ul><span style="font-style: italic;">Un click e dormiamo sonni tranquilli.</span><span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li><span style="font-weight: bold;">Non usare distribuzioni per le quali sia scaduto il supporto di sicurezza</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"> </span><span style="font-style: italic;">E’ giunta l’ora di mandare in pensione la nostra amata Debian Potato.</span><span style="font-weight: bold;"><br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Usate cautela quando si è in possesso dei permessi di amministratore (tramite sudo, su, gksudo o kdesu), evitando di eseguire programmi di cui non si conosce l’affidabilità</span><span style="font-weight: bold;"></span></li></ul><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Non entrate nel sistema come root</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"> </span>E possibilmente non attivate affatto l’utente root; nel caso sia necessario, evitate comunque di navigare sul web, di scaricare posta e di usare programmi che interagiscono con la rete. Anche se è comunque difficile essere colpiti da malware in queste circostanze, se tutti non applicassero tale precauzione si renderebbe più facile il compito ai cracker aprendo loro le difese del sistema<span style="font-weight: bold;">.<br /></span><ul><li> <span style="font-weight: bold;">Non siate paranoici</span></li></ul><span style="font-weight: bold;"></span>Chi viene da sistemi Windows è abituato a blindare tutto e avere paura; è portato adattribuire qualsiasi malfunzionamento a qualche ignoto virus; ma GNU/Linux non è Windows: <span style="font-style: italic;">take it easy.</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">ATTENZIONE!</span> Questi consigli vanno presi come tali. Non è necessario affrettarsi a installare l’ultima versione disponibile di Firefox dal sito di Mozilla: se contiene correzioni di sicurezza significative, verrà segnalata tra gli aggiornamenti della distribuzione in breve tempo. Ripeto: <span style="font-style: italic;">take</span> <span style="font-style: italic;">it easy.</span><br /><span style="font-size:180%;"> </span><ul style="font-weight: bold;"><li><span style="font-size:180%;">Virus e GNU/Linux: demoliamo i falsi miti</span></li></ul>Molti produttori di antivirus sostengono che la crescente diffusione di GNU/Linux accrescerà l’insicurezza del sistema, portando alla nascita di malware e in particolare di virus. Ad esempio ecco un allarmante proclama di Trend Micro e McAfee:<br /><br /><a href="http://punto-informatico.it/106309/PI/News/virus-sara-linux-prossimo-bersaglio.aspx">http://punto-informatico.it/p.aspx? i=106309</a><br /><br />Leggere bene la data dell’articolo: giovedì 06 dicembre 2001. Sono passati 7 anni e mezzo, un’eternità nell’era dell’informatica, ma di virus non se ne sono visti.<br />Andiamo più sul recente. Il noto produttore di antivirus Kaspersky <a href="http://www.viruslist.com/en/analysis?pubid=184625030">rilascia un piccolo studio sul malware e GNU/Linux</a> nel 2006, riferito al 2005, in cui sostiene l’aumento esponenziale del malware per questo sistema.<br />Lo studio - se così si può chiamare - è in realtà un articolo in cui si tratta genericamente di malware, includendo un po’ di tutto. Ma i media parlano sempre e comunque di virus. Peraltro la fonte dello “studio” è la stessa Kaspersky e i dati sono aggregati (non sono distinti worm, trojan, eccetera). Insomma, considerando la fonte, ci si sarebbe aspettati un po’ di più. Ma il<br />bello viene quando si clicca sulle descrizioni di tali presunti “virus”.<br />Ad un certo punto il rapporto cita un virus per GNU/Linux: <a href="http://www.viruslist.com/en/viruses/encyclopedia?virusid=21734">Virus.Linux.Rst</a>.<br />Ora clicckiamo sul link di tale “virus” e leggiamo:<br /><br /> <span style="font-style: italic;">There is no attempt in the viral code to exploit any Linux vulnerabilities in order to</span> <span style="font-style: italic;">obtain higher access when the virus is run on a normal user account.</span><br /><br />Tradotto:<br /><br /> <span style="font-style: italic;"> Non c’è tentativo da parte del virus di sfruttare una qualsiasi vulnerabilità di Linux per</span><span style="font-style: italic;"> ottenere l’accesso ad un livello più alto (livello amministratore, ndr) quando il virus è</span><span style="font-style: italic;"> eseguito su un normale account utente.</span><br /><br />Insomma, un virus che non prova neppure a scavalcare le protezione del sistema per andare ad infettare i file binari che appartengono all’amministratore. Insomma un virus che non può diffondersi, a patto di usare le normali procedure che ho spiegato in precedenza (da questo punto di vista Ubuntu ha fatto una scelta molto azzeccata, in quanto l’utente root non è attivo e quindi non viene mai usato). Ma voglio fare l’avvocato del diavolo. Come dicevo in un post precedente, la diffusione di massa di un sistema GNU/Linux come Xandros (preinstallato sugli eeepc) potrebbe indurre alcuni a inviare dei file .deb che, se installati dall’utente inconsapevole, potrebbero diffondersi, forse facilmente. Il rischio trojan, insomma, è in agguato, anche se per ora è solo teorico. Ma non è necessario un antivirus, quanto la nostra intelligenza, come spiegato in questo post.<br />Riguardo i veri virus, invece, è bene demolire qualche luogo comune:<br /><br /><span style="font-style: italic;">“I virus su Linux non ci sono perché è poco diffuso”</span><br /><br /><ul><li> Non è vero che GNU/Linux non è diffuso: questo sistema è contenuto praticamente in tutti i router e altri dispositivi di rete e pilota circa la metà dei server Internet: un virus per GNU/Linux che fosse davvero efficace potrebbe potenzialmente bloccare l’intero mondo industrializzato;</li><li> GNU/Linux o sistemi Linux embedded sono largamente usati anche al di là del settore server: telefonini (alcuni modelli Nokia, i prossimi cellulari basati di Android di Google, il Neo1979 e il Freerunner, etc.), mediacenter molto diffusi (Dreambox, TiVo), persino automobili, ed è molto più diffuso sui desktop di quanto comunemente si pensi; il rilascio di driver per GNU/Linux da parte dei principali produttori di hardware (si pensi ad Intel, Nvidia, Ati, Hp, Samsung, Dell, etc.) ne è la conferma;</li><li> un altro sistema di tipo Unix ha già una diffusione larghissima sui desktop: Mac Os X; nonostante ciò il malware su tale sistema in sostanza è quasi inesistente e alcuni annunci clamorosi del passato si sono rivelati eccessivi se non falsi;</li></ul><br /><span style="font-style: italic;">“Linux non ha i virus perché è ancora agli inizi”</span><br /><br /><ul><li> GNU/Linux è un clone di Unix. Unix esiste da quasi 40 anni; in tale lunghissima storia è rimasto il sistema più sicuro, anche se sporadicamente sono comparsi alcuni programmi malevoli che, sfruttando delle vulnerabilità, hanno potuto attaccare certi sistemi. Ma GNU/Linux ha un’arma in più rispetto a Unix (già molto sicuro di per sé): GNU/Linux è software libero/open source e questo significa che le vulnerabilità vengono tappate a tempi di record, impedendo sul nascere la diffusione del malware; anzi, nella grande maggioranza dei casi le vulnerabilità vengono scoperte ancora prima che qualcuno possa sfuttarle.</li><li> molti programmi open source sono multipiattaforma (come Firefox e Apache) e sono diffusissimi su sistemi chiusi, ma hanno già dimostrato i vantaggi in termini di sicurezza rispetto alle controparti proprietarie, pur non essendo immuni da vulnerabilità.</li></ul><br /><span style="font-style: italic;">“Linux non ha i virus perché gli hacker sono a favore di Linux”</span><br /><br />Questa è una delle balle più grandi, ma qualcuno ogni tanto la tira fuori. GNU/Linux è già uno dei bersagli preferiti da cracker (non hacker: gli hacker sono normali programmatori, non pirati informatici) proprio perché è molto diffuso; non c’è quindi bisogno di aspettare per verificare la sicurezza di tale sistema.<br /><br /><br /><span style="font-style: italic; font-weight: bold;">Siamo giunti alla fine di questa chiacchierata riguardo ai virus e a GNU/Linux.</span> <span style="font-style: italic; font-weight: bold;">A conclusione possiamo dire che GNU/Linux è un sistema sicuro per l’ambito desktop, al riparo da</span> <span style="font-style: italic; font-weight: bold;">virus e malware, a patto che chi lo usa prenda poche e facili cautele.</span><br /><br /><br /><div style="text-align: right;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;">Tratto da un lavoro di Guido Iodice</span></span>, <span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;"><a href="http://guiodic.wordpress.com/">http://guiodic.wordpress.com</a>, distribuito sotto licenza <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/">Creative Commons </a></span></span></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-5304921242347157332008-08-08T05:45:00.000-07:002008-08-08T05:49:41.616-07:00UBUNTU....Linux Beginner....DISCUTIAMONE...Apro questo post per chiunque volesse darmi consigli o suggerimenti o idee o........ecc su qualunque argomento voleste trattare (naturalmente non divaghiamo troppo)....Vediamo cosa si può fare! ;-)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-60233912340339161532008-08-07T11:07:00.000-07:002008-08-07T12:06:50.756-07:00Sony PSP e Linux??? Con QPSPManager tutto è più facile!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig8uZ7ngNdGTBLrUoZ5mxYpvZbiVCxX5EGg8VwfZtpHPDyGjvji3W1GYqD4_UMy7qTwBMkj3-XID2XUaEwcf8BgJq2B412QfKj7ApPOmvPiiS5aWsGFYqTcqtUhyWgWXj4TD2MXuYj7j4/s1600-h/Sony+PSP+Slim.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEig8uZ7ngNdGTBLrUoZ5mxYpvZbiVCxX5EGg8VwfZtpHPDyGjvji3W1GYqD4_UMy7qTwBMkj3-XID2XUaEwcf8BgJq2B412QfKj7ApPOmvPiiS5aWsGFYqTcqtUhyWgWXj4TD2MXuYj7j4/s400/Sony+PSP+Slim.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231849534105731794" border="0" /></a><br />Oggi vi voglio segnalare un ottimo software per Sony PSP che ci permette di<br /><ul><li>organizzare file</li><li>convertire e trasferire video</li><li>backup dei salvataggi</li><li>installazione e backup delle .iso</li><li>installazione e backup degli homebrew</li></ul>e tutto naturalmente Open Source!!! Sto parlando di <span style="font-weight: bold;">QPSPManager</span>, reperebile a questo indirizzo:<br /><br /><a href="http://qpspmanager.sourceforge.net/">http://qpspmanager.sourceforge.net/</a><br /><br />Il software si presenta con un interfaccia molto semplice:<br /><img src="file:///tmp/moz-screenshot-2.jpg" alt="" /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivHSrB1UXLZGRohr2jPlw8DkyXaY431YqmB-XKGz7iGOJGwdqqq9h72l3HUJjSbDHRkUM5ZEkXdhhgK1JhMPHYEnrnvmUXMNdA0XET5bB7ZqvbyGmymRPqxShg6znlDVymac14ttHh_Bo/s1600-h/1.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 349px; height: 245px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivHSrB1UXLZGRohr2jPlw8DkyXaY431YqmB-XKGz7iGOJGwdqqq9h72l3HUJjSbDHRkUM5ZEkXdhhgK1JhMPHYEnrnvmUXMNdA0XET5bB7ZqvbyGmymRPqxShg6znlDVymac14ttHh_Bo/s400/1.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231845043112522098" border="0" /></a><br />Inseriamo:<br /><ul><li>In <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">PSP location</span> la directory dove viene montata la PSP (e a tal proposito consiglio di seguire la mia precedente guida per creare un punto di mount statico)</li><li>In <span style="font-weight: bold; font-style: italic;">Backup location</span> la directory del vostro HD dove volete fare i backup dei dati salvati nella vostra PSP.</li></ul>Salviamo le opzioni tramite il pulsante "SALVA" in basso a destra e colleghiamo la PSP al notro PC....e tutto sarà più semplice e veloce.<br />Importante caratteristica di QPSPManager è la possibilità di convertire direttamente i video in formato .mp4 per la PSP...basta infatti entrare nella sezione Video (dai pulsanti di sinistra), anggiungere il video che si vuole convertire nella finestra in basso e cliccare sul simbolo "PLAY". Il video verrà convertito e lo potrete comodamente trasferire sulla PSP dalla schermata di sopra (sempre nella sezione Video).<br />Vediamo come installare QPSPManger:<br />per prima cosa scaricate il file compresso dal link. Poi lo scompattate magari cliccandoci 2 volte sopra e selezionando "estrai qui". Se vi è più comodo spostate la cartella appena estratta in un altra cartella tipo<span style="font-style: italic;"> /home/utente/Software </span>e spostiamoci da terminale al suo interno con il comando:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">cd /home/*utente/Software/qpspmanager-2.0.2</span><br /><br />Installate le librerie di sviluppo delle Qt4, necessarie per la compilazione:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo apt-get install libqt4-dev</span><br /><br />e a questo punto compilate:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">qmake-qt4</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">make</span><br /><br />Il comando <span style="font-style: italic;">make install</span> non va, almeno per il momento...ma non c'è problema! L'eseguibile si troverà nella cartella <span style="font-weight: bold;">/home/*utente/Software</span><span style="font-weight: bold;">/qpspmanager-2.0.2/bin </span>(quella che avete estratto al<span style="font-weight: bold;"></span>l'inizio). Possiamo creare un collegamento cliccando col tasto destro e selezionando "crea collegamento", per poi copiarlo sulla Scrivania ad esempio.<br /><br /><span style="font-family: monospace;"></span><code></code>Spero che questo software vi sia utile.....ciao uagliò!!!<br /><img src="file:///tmp/moz-screenshot.jpg" alt="" /><img src="file:///tmp/moz-screenshot-1.jpg" alt="" />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-675588389774218162008-08-07T06:57:00.000-07:002008-08-07T11:03:45.603-07:00Definiamo il Mount-Point di una periferica di archiviazione con file system VFAT<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJwTbachWHSMXlmvJuFtweyqphMdyEzm6C_2HeddxtxmMA7JjjACDB2bzoeWA6HSrbZ3a-GVBSy0ObIEK9W2cntpXgum_vWNRjeYX9XKAurUQ4BX0aRgVp191zETJvBh_YQEoWhO9iAmI/s1600-h/314.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJwTbachWHSMXlmvJuFtweyqphMdyEzm6C_2HeddxtxmMA7JjjACDB2bzoeWA6HSrbZ3a-GVBSy0ObIEK9W2cntpXgum_vWNRjeYX9XKAurUQ4BX0aRgVp191zETJvBh_YQEoWhO9iAmI/s400/314.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231835162948413298" border="0" /></a><br />Avendo una PSP slim & lite, che sulla mia UbuntuBox viene gestita dall'ottimo software QPSPManager, per gestire salvataggi, convertire video, trasferire file...ecc, ho avuto l'esigenza di dover dare alla mia PSP un mount-point statico, e non che variasse di volta in volta (tipo /media/disk......./media/disk-1.......). Prima ho tentato di modificare il mount-point cliccando col tasto destro sull'icona del dispositivo e modificando le impostazioni di mount dalla scheda "Volume" delle Proprietà....ma questo <span style="font-weight: bold;">NON FATELO</span>, perchè non vi permetterà più di montare la periferica....infatti vi darà un errore del tipo:<br /><br /><b>Impossibile montare il volume<br />Dettagli: mount_point cannot contain the following characters: newline, G_DIR_SEPARATOR (usually /)<br /><br /></b>Se incappate in questo errore...risolverlo è semplice:<br />Da terminale date:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">gconf-editor<br /><br /></span>e andate nella scheda <span style="font-style: italic;">System --> Storage --> Volume </span>ed eliminate le chiavi relative alla periferica che non viene montata.<br /><br />Vediamo ora come invece modificare permanentemente un mount-point:<br />Installiamo prima di tutto un insieme di tool utili:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo apt-get install mto</span><span style="font-weight: bold;">ols</span><br /><br />Poi con il comando<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo fdisk -l</span><br /><br />verifichiamo il nome del <span style="font-style: italic;">device</span>, es <span style="font-weight: bold;">/dev/sdc1</span><br />Controlliamo che il device non ha nessuna label con il comando:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mlabel -i /dev/sdc1 -s ::</span><br /><br />Se non vi è etichetta a quel device ci verrà riproposto:<br /><br /><span style="font-style: italic;">Volume has no label</span><br /><br />Diamo allora il comando<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mlabel -i /dev/sdc1 ::MioDisco</span><br /><br />per etichettare il device con il nome "MioDisco".<br /><br />A questo punto dobbiamo dare i permessi per poter scrivere e cancellare i file:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo chown -R *utente:*gruppo /media/MioDisco</span><br /><br />dove al posto di *utente e *gruppo inseriamo rispettivamente il nome utente e del gruppo, che nel caso si sia amministratori coincidono.<br />Possiamo però impostare i permessi in modo più flessibile, assegnando ad un determinato gruppo la possibilità di modificare i file del nuovo disco. Il gruppo è <span style="font-weight: bold;">plugdev</span>, a cui appartengono gli utenti abilitati al montaggio di dischi rimovibili. Diamo questi comandi:<br /><br />Assegnamo la directory dove montiamo il disco al gruppo plugdev:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo chgrp plugdev /media/MioDisco</span><br /><br />Impostiamo i permessi di scrittura al gruppo:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo chmod g+w /media/MioDisco</span><br /><br />Imponiamo che solo i proprietari dei file possono cancellarli d<br />al dispositivo. (Tutti possono scrivere ma l'utente A non può cancellare un file creato dall'utente B).<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj0Zx7nYBg0C00u3IMWIJQ9Uyg58IAcOr8zDhmNbKoO9dZ5nRCQ8jH2saHoj7rtwifybzAgYm8_gTOFIftxv6jjk5IN389IdnFfWK-YF88z9WUe0uIXz6_hYLYlm7FObDMlf8WRcL6OJY/s1600-h/psp-slim_group.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj0Zx7nYBg0C00u3IMWIJQ9Uyg58IAcOr8zDhmNbKoO9dZ5nRCQ8jH2saHoj7rtwifybzAgYm8_gTOFIftxv6jjk5IN389IdnFfWK-YF88z9WUe0uIXz6_hYLYlm7FObDMlf8WRcL6OJY/s320/psp-slim_group.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5231835806313715426" border="0" /></a><br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo chmod +t /media/MioDisco</span><br /><br />Ora, se ricolleghiamo la periferica, verrà montata in una cartella con sempre lo stesso nome e, come nel mio caso, non dovremmo modificare ogni volta le impostazioni di eventuali programmi che usano il dispositivo. Ciao uagliò!<br /><br /><code></code>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-38255837385538584342008-08-01T12:11:00.000-07:002008-08-01T12:19:58.865-07:00COMANDO SALVA CHIA..E PER RIPRISTINARE IL BOOT MANAGER DI WINDOWSMi sono ritrovato nella situazione critica di dover ripristinare il bootmanager di Windows in quanto sto cercando di creare un dual boot un po' "particolare" su di un PC di un mio amico. Ho inserito quindi un cd di Windows 98 (o qualunque cosa vi permetta di avere un prompt di MS-DOS) e ho digitato:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">fdisk /MBR<br /><br /></span>Spero sia di aiuto a qualcuno. Ciao!Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-10049723494226450142008-08-01T06:37:00.000-07:002008-08-01T07:16:59.334-07:00RECUPERARE PARTIZIONI DANNEGGIATE!!!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgVd8e0ptiF3OhF1y_NKwGUkz0rel5WsCtlN2PLQgc5Ub5gVBxlGFNljKEIe3NRwOArEtEVAessa7FVmtqT_IZKPLTEBbyJ2JaFARekfnz3Ow0cJcVhfvV1d6sAcliA7kfbgEDAvFYTC4/s1600-h/immagine-SPD5110CC.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgVd8e0ptiF3OhF1y_NKwGUkz0rel5WsCtlN2PLQgc5Ub5gVBxlGFNljKEIe3NRwOArEtEVAessa7FVmtqT_IZKPLTEBbyJ2JaFARekfnz3Ow0cJcVhfvV1d6sAcliA7kfbgEDAvFYTC4/s400/immagine-SPD5110CC.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229552508873678002" border="0" /></a><br />Per l'ennesima volta rimango sorpreso! Ricordando i vecchi tempi, quando se per caso un virus o una mia ca...ta mi danneggiava le partizioni, addio a tutto quello che c'era dentro il mio HD e.......formattavo. Ieri un mio amico mi da il suo HD da 400GB con dentro foto, video, e ricordi in generale....lo collego al mio portatile e.....sorpresa: Ubuntu non riusciva a montarlo. Do allora un fdisk -l e la partizione NTFS c'era. Analizzo il disco con GParted....e sorpresa delle sorprese: PARTIZIONE DANNEGGIATA!!! A questo punto chiamo il mio amico....e li do la brutta notizia. Prima che tentasse il suicidio gli ho detto di aspettare una notte, e che se dopo non fossi riuscito a ridarli tutto il contenuto dell'HD poteva poi tranquillamente "suicidarsi".....naturalmente sto esagerando!<br />Ho scritto molto di più per raccontarvi la storiella, che quanto serva per capire come recuperare i dati contenuti nell'HD. Infatti, installiamo subito <span style="font-weight: bold;">testdisk</span>:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo apt-get install testdisk</span><br /><br />avviamolo con<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo testdisk</span><br /><br />apparirà un programmino con interfaccia a caratteri....Di seguito la procedura semplificata che serviva a risolvere il mio caso. Il programma è però utile a risolvere molti altri casi...ed è molto potente:<br /><ul><li>selezionare <span style="font-weight: bold;">create a new log file</span></li><li>selezionare l'hd e cliccare su <span style="font-weight: bold;">proceed</span></li><li>selezionare <span style="font-weight: bold;">intel/pc partition</span></li><li>selezionare <span style="font-weight: bold;">analyse</span></li><li>selezionare <span style="font-weight: bold;">proceed</span></li><li>premere <span style="font-weight: bold;">enter</span></li><li>selezionare <span style="font-weight: bold;">write</span></li><li style="font-weight: bold;">confermi con Y</li></ul>a questo punto usciamo dal programma con Q e scolleghiamo e ricolleghiamo l'HD esterno....Nel mio caso ho finalmente avuto la vera BELLA SORPRESA!!! Spero sia così anche per voi.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-19288076612446823212008-08-01T04:47:00.000-07:002009-06-17T09:59:24.378-07:00Ripristinare Grub (boot manager di Ubuntu) dopo installazione di Windows<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVvBsHZM_9ak1GvE84EfjA6I39rQVVFPSfE48-dpHZQMkAP9LvEIpCgrZw9CoUc_u9TpfZxfGZHyeePkGGnBmqPPhWajNN6OnCth3h4j9KHNnSiuSoAQLd_rzoM2IIYfuEMpGOpKLz7i4/s1600-h/grub_prima.png"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVvBsHZM_9ak1GvE84EfjA6I39rQVVFPSfE48-dpHZQMkAP9LvEIpCgrZw9CoUc_u9TpfZxfGZHyeePkGGnBmqPPhWajNN6OnCth3h4j9KHNnSiuSoAQLd_rzoM2IIYfuEMpGOpKLz7i4/s400/grub_prima.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229540937875899442" border="0" /></a><br />Sempre più persone tra i miei amici, conoscenti, parenti, vedendomi lavorare sul mio portatile rimangono affascinati da Ubuntu, in quanto notano la semplicità e le potenzialità di questo O.S. ed è capitato di dover installare Ubuntu sul loro PC, ma a causa un (giusto) timore del nuovo, mi hanno chiesto di far convivere Ubuntu con Windows Xp sulla stessa macchina. Naturalmente non è questo l'argomento che voglio affrontare, in quanto è già largamente affrontato sui wiki ufficiali, ma è capitato che, come spesso succede, Windows è cominciato a diventare molto lento, a causa di virus, ecc....e naturalmente, per non perdere molto tempo a capire qual era il problema (visto che di tempo ne ho già poco!), mi è stato chiesto di resettare il computer, formattando l'HD. Per chi fa questa operazione la prima volta ha la bella sorpresa di venere il nostro amato sistema Linux "scomparire", o meglio se ne perdono le tracce. Non c'è da preoccuparsi....Ubuntu è la....e aspetta solo di riprendere il controllo (molto più democratico!!!) della macchina. Capiamo il perchè di questo inconveniente e cerchiamo di risolverlo.<br />Quando su una macchina su cui risiede l'OS WIndows installiamo Ubuntu, il bootmanager di windows viene sostituito con quello di Linux, Grub. Un bootmanager è un programmino molto importante che permette alla macchina di capire dove è il sistema operativo a cui affidarsi per iniziare a svolgere in totale le sue attività. Il bootmanager di windows non prevede il dual-boot (possibilità di scegliere tra più sistemi operativi sulla stessa macchina) e quindi quando viene installato dopo Ubuntu sovrascrive Grub, facendo perdere le tracce della partizione che contiene il nostro sistema Linux. Risolviamo il problema:<br />Per prima cosa muniamoci di un Live-CD di Ubuntu. Inseriamo il Live-CD e riavviamo il PC. Avviato Ubuntu in modalità live, da terminale digitiamo<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo fdisk -l</span><br /><br />che ci mostrerà la tabella delle partizioni. Prendiamo nota della partizione che contiene Ubuntu. Esempio:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">:~$ sudo fdisk -l </span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Disco /dev/sda: 80.0 GB, 80026361856 byte</span><br /><span style="font-weight: bold;">255 heads, 63 sectors/track, 9729 cylinders</span><br /><span style="font-weight: bold;">Units = cilindri of 16065 * 512 = 8225280 bytes</span><br /><span style="font-weight: bold;">Disk identifier: 0xd53d826f</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dispositivo Boot Start End Blocks Id System</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda1 * 1 4438 35648203+ 83 Linux</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda2 4439 4699 2096482+ 82 Linux swap / Solaris</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda3 4700 9729 40403475 b W95 FAT32</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Disco /dev/sdb: 80.0 GB, 80026361856 byte</span><br /><span style="font-weight: bold;">255 heads, 63 sectors/track, 9729 cylinders</span><br /><span style="font-weight: bold;">Units = cilindri of 16065 * 512 = 8225280 bytes</span><br /><span style="font-weight: bold;">Disk identifier: 0x1c8d1f48</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dispositivo Boot Start End Blocks Id System</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sdb1 * 1 9729 78148161 7 HPFS/NTFS<br /><br /></span>Nel mio caso si noti come la partizione di Ubuntu sia la <span style="font-weight: bold;">/dev/sda1</span>.<br />Creiamo una cartella che useremo per il ripristino:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mkdir /mnt/ripristino</span><br /><br />ora montiamo la partizione in cui risiede Ubuntu nella cartella appena creata, mettendo al posto di xxxx il nome della partizione dove abbiamo installato Ubuntu (nel mio caso sda1)<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mount /dev/xxxx /mnt/ripristino</span><br /><span style="font-size:180%;"><br /><span style="font-weight: bold;">EDIT (17 Giugno 2009):</span><br /><br /></span>e poi<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mount -o bind /dev /mnt/ripristino/dev</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo chroot /mnt/ripristino</span><br /><br />Ora possiamo installare fisicamente Grub.<br /><span style="font-weight: bold;">ATTENZIONE!!! </span>X è il numero dell'HD, Y è il numero di partizione sui cui vi è Ubuntu, cioè:<br />se Ubuntu è su sda1<br />X sarà 0 perchè in sda la "a" sta ad indicare il primo HD (partendo da 0)<br />Y sarà 0 perchè sda1 è la partizione che contiene Ubuntu; se fosse stato "sda3" per arrivare alla terza partizione dobbiamo contare 0,1,2. --> la nomenclatura di grub sarebbe stata (hd0,2)<span style="font-weight: bold;"><br /><br /></span><span style="font-weight: bold;">cd /boot/grub<br />grub<br /><br /><span style="font-weight: bold;"></span></span>così entriamo nel programma di gestione testuale di grub; date poi i seguenti comandi:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">root (hdX,Y)<br /><br />setup (hdX)<br /><br />quit<br /></span><br />Se adesso riavviamo il PC dovremmo vedere avviarsi<span style="font-weight: bold;"> </span>Grub e quindi dovremmo poter riaccedere a Ubuntu.<br /><br /><br />Vediamo ora come ripristinare l'avvio di Windows XP, in quanto molto probabilmente non riuscirete più ad avviarlo.<br />Digitiamo:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo fdisk -l</span><br /><br />e segnamoci la partizione che contiene Windows. Per esempio, riferendosi alla tabella di prima, la partizione sda3.<br />Apriamo con l'editor di testo Gedit il file di configurazione di Grub:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo gedit /boot/grub/menu.lst</span><br /><br />aggiungiamo alla fine del file il seguente testo:<br /><br /><span style="font-style: italic;">title Windows XP</span><br /><span style="font-style: italic;">root (hdX,Y)</span><br /><span style="font-style: italic;">makeactive</span><br /><span style="font-style: italic;">chainloader +1</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">ATTENZIONE!!! </span>X è il numero dell'HD su cui vi è Windows, Y è il numero di partizione sui cui c'è Windows, cioè:<br />se Windows è su sda3<br />X sarà 0 perchè in sda la "a" sta ad indicare il primo HD (partendo da 0)<br />Y sarà 2 perchè essendo sda3 la partizione che contiene Windows, per arrivare alla terza partizione dobbiamo contare 0,1,2. --> la riga che ne segue è<br /><span style="font-weight: bold;"> "root (hd0,2)".</span><br /><br />Se Windows è su sdc2 --> <span style="font-weight: bold;">"root (hd2,1)"</span>..........ecc.<br /><br />Ora riavviando dovremmo poter essere in gardo di scegliere fra Ubuntu e Windows.<br /><br />Spero di essere stato chiaro. La procedura è corretta, cmq può variare in base a diversi fattori. Contattatemi in caso di difficoltà.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com37tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-47390441811036802582008-07-31T04:10:00.000-07:002008-07-31T05:15:32.910-07:00Se non è automatico...lo montiamo a mano!!!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWGc1CrbfGAt_Qx7Pevb12lEe49tCUyYBpF_cW4mxzxj-oB2iXtlsxGu6VO-LXkLPDBKBLZYyzOtwS8cLQ3PXrLNmIWjZNpmWsIYlT9vSiX7wRJ_wK5od58fiKNobbdPBfUyyShlr8IDg/s1600-h/hard_disk_l.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWGc1CrbfGAt_Qx7Pevb12lEe49tCUyYBpF_cW4mxzxj-oB2iXtlsxGu6VO-LXkLPDBKBLZYyzOtwS8cLQ3PXrLNmIWjZNpmWsIYlT9vSiX7wRJ_wK5od58fiKNobbdPBfUyyShlr8IDg/s400/hard_disk_l.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5229148685074723474" border="0" /></a><br />Capita, a chi è nuovo in ambito Linux, di collegare un drive USB (HD, lettori mp3, ecc...) e di avere la brutta sopresa di non vedere apparire l'icona del dispositivo sul desktop. Proviamo a capire cosa significa quella icona sul Desktop, ovvero impariamo a montare una partizione in Ubuntu.<br />Io vi mostro come faccio io:<br />supponiamo di collegare un HD esterno USB e che sul Desktop non compaia l'icona dell'HD appena collegato;<br /><ul><li>Con il comando <span style="font-weight: bold;">lsusb</span> verifico se il dispositivo risulta collegato (infatti l'output è un elenco di tutte le porte usb e delle relative periferiche eventualmente collegate)</li></ul><ul><li>Con il comando <span style="font-weight: bold;">sudo fdisk -l</span> verifico le partizioni viste da Ubuntu. Le prime dell'elenco dovrebbero essere quelle relative all'HD del nostro PC, mentre quelle più in basso quelle relative ad esempio ad HD esterni. </li></ul><br /><span style="font-weight: bold;">:~$ sudo fdisk -l </span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Disco /dev/sda: 80.0 GB, 80026361856 byte</span><br /><span style="font-weight: bold;">255 heads, 63 sectors/track, 9729 cylinders</span><br /><span style="font-weight: bold;">Units = cilindri of 16065 * 512 = 8225280 bytes</span><br /><span style="font-weight: bold;">Disk identifier: 0xd53d826f</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dispositivo Boot Start End Blocks Id System</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda1 * 1 4438 35648203+ 83 Linux</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda2 4439 4699 2096482+ 82 Linux swap / Solaris</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sda3 4700 9729 40403475 b W95 FAT32</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Disco /dev/sdb: 80.0 GB, 80026361856 byte</span><br /><span style="font-weight: bold;">255 heads, 63 sectors/track, 9729 cylinders</span><br /><span style="font-weight: bold;">Units = cilindri of 16065 * 512 = 8225280 bytes</span><br /><span style="font-weight: bold;">Disk identifier: 0x1c8d1f48</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dispositivo Boot Start End Blocks Id System</span><br /><span style="font-weight: bold;">/dev/sdb1 * 1 9729 78148161 7 HPFS/NTFS</span><br /><br /><br />Questo è l'output del comando fdisk -l sul mio portatile quando ho inserito un HD esterno. Notiamo le prime 3 partizioni (sda1, sda2, sda3) sono relative all' HD interno, infatti la prima è la partizione in cui vi è la root, la seconda è lo swap e la terza è una partizione FAT32 che utilizzo come "garage" dati.<br />Poniamo la nostra attenzione sul disco esterno<span style="font-weight: bold;"> /dev/sdb</span>, in cui vi è la partizione <span style="font-weight: bold;">sdb1</span><span style="font-style: italic;"><span style="font-style: italic;">. </span></span>Il comando fdisk ci sta dicendo che sdb è un "device" di tipo HD. Può capitare (senza analizzare i motivi) che la partizione /dev/sdb1 (in questo caso) non venga montata automaticamente. Vediamo i principali comandi da terminale che ci permettono di montare il drive in una directory qualunque, esempio in <span style="font-style: italic;">/mnt </span>che è una directory vuota della root, su cui possiamo tranquillamente montare partizioni.<br />Il comando per montare<span style="font-weight: bold;"> /dev/sdb1</span> in <span style="font-weight: bold;">/mnt </span>è:<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mount /dev/sdb1 /mnt<br /><br /></span>Prima di scollegare fisicamente il drive diamo il comando:<br /><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;"><br /></span></span><span style="font-weight: bold;">sudo umount /dev/sdb1 /mnt<br /><br /><span style="font-weight: bold;"></span></span>Se precedentemente abbiamo utilizzato il nostro HD ad esempio con Windows e lo abbiamo scollegato senza premere sulla famosa "Rimozione sicura dell'hardware" il notro Ubuntu non sarà in grado di montare automaticamente il drive, perchè Windows lascia dei file temporanei che non permenttono il montaggio. Menomale che il pinguino non si ferma mai davanti a nulla, e invece di ricollegare il drive su Windows e "rimuoverlo in maniera sicura", montiamolo con la forza bruta!!!<br /><br /><span style="font-weight: bold;">sudo mount /dev/sdb1 /mnt -o force<br /><br /><span style="font-weight: bold;"></span></span>Con questi semplici comandi non ci dovremmo fermare più davanti ad HD non montati. Naturalmente l'approccio è diverso nel caso in cui la periferica non viene riconosciuta, in quel caso bisogna tentare strade alternative.<br /><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;"><span style="font-weight: bold;"></span></span></span><br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-33462839734378723602008-07-29T07:05:00.000-07:002008-07-29T07:23:33.973-07:00Installare una scheda di rete Wireless usb che non viene riconosciuta da Ubuntu<span style="font-size:100%;">Dopo aver installato Xubuntu su un computer un po' datato di un mio amico che si connetteva tramite una chiavetta usb Wireless con driver solo per Windows, ho dovuto far riconoscere questa chiavetta a Xubuntu, che all'inizio la vedeva solo come una periferica usb, ma che non sapeva come utilizzarla. Non è una cosa complicata, ma per chi non sapesse l'esistenza di </span><span style="font-weight: bold;font-size:100%;" >ndiswrapper</span><span style="font-size:100%;"> potrebbe essere utile, quindi posto la procedura:<br /><br />Installiamo </span><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:100%;">ndiswrapper:</span><br /><br /><blockquote><span style="font-size:85%;">sudo apt-get install ndisgtk</span><br /></blockquote></span><span style="font-size:100%;">Avviamo ndiswrapper:<br /><br /></span><span style="font-size:85%;"><span style="font-weight: bold;"><blockquote>sudo ndisgtk</blockquote></span><span style="font-size:100%;">Copiamo il driver Windows in una cartella del nostro HD, esempio in /home/*nomeutente*/Driver e dall'interfaccia di Ndiswrapper selezioniamo il driver appena copiato. Se tutto è andato bene Ndiswrapper ci avvisa che la periferica è stata riconosciuta correttamente, e tutto dovrebbe funzionare.</span><span style="font-weight: bold;font-size:100%;" ><br /><br /><br /><br /></span><span style="font-size:100%;"><br /><br /><br /><br /></span></span><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:100%;"><br /><br /></span><span style="font-weight: bold;"><span style="font-size:100%;"><br /></span><br /></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-90453082652901424302007-12-02T06:17:00.000-08:002007-12-02T06:27:03.648-08:00Impostare manualmente la frequenza della CPU con le gnome-appletPremetto che se si da la possibilità alla gnome-applet "Variazione frequenza CPU" di impostare manualmente la frequenza della CPU, questo privilegio lo si da a qualunque utente, e può essere rischioso in caso di attacchi informatici. Detto questo, corrediamo uno qualunque dei nostri pannelli con l'applet <span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">Variazione frquenza CPU</span></span>, cliccando sul pannello desiderato col tasto destro e selezionando la voce <span style="font-style: italic;">Aggiungi al pannello</span>.<br /><br />Una volta che siamo in grado di visualizzare la frequenza di lavoro della nostra CPU, apriamo un terminale e digitiamo:<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-size:85%;">sudo dpkg-reconfigure gnome-applets<br /><br /></span></span><span style="font-size:85%;"><span style="font-size:100%;">e rispondiamo <span style="font-weight: bold;">SI</span> alla domanda che vi viene posta. Ora, direttamente dal desktop, potremmo modificare la frequenza di lavoro della nostra CPU.</span></span><span style="font-style: italic;"><span style="font-size:85%;"><br /></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-89695687586911469102007-11-10T01:45:00.000-08:002007-11-10T01:49:47.670-08:00Visualizziamo la lista dei programmi installati nel nostro sistema con DPKG --GET-SELECTIONSIn alcune particolari situazioni può far comodo conoscere tutto il software installato sulla nostra macchina, come nel caso bisogna repiclare lo stesso software su più macchine di una rete, per svolgere questo ed altri compiti ci viene in aiuto dpkg.<br /><br />Per conoscere tutti i programmi installati nella nostra macchina lanciamo dpkg con la seguente sintassi:<br /><br /><span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);">sudo dpkg --get-selections > file di testo<br /><br /><br /><span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);">in questo modo verrà creato un elenco di programmi installati in un file di testo.<br /><br /><br />per ripristinare i programmi servendoci del file di testo creato precedentemente scrivete:<br /><br /><br /><span style="color: rgb(255, 0, 0);">sudo dpkg --set-selections < file di testo<br /><span style="color: rgb(255, 0, 0);">sudo apt-get dselect-upgrade</span><br /></span></span></span><br />i due comandi non faranno altro che prendere l'elenco dei programmi dal file di testo ed aggiornare tutto il sistema .<br /><br /></span><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="font-style: italic;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Tratto da "Ubuntu Facilie" di Santo Vasta. Vi consiglio fortemente di visitare questo eccellente blog finalizzato per utenti Ubuntu.</span></span></span><span style="font-weight: bold; color: rgb(255, 0, 0);"><br /></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-341578377403403762007-11-04T03:54:00.000-08:002007-11-04T05:45:39.939-08:00Webcam anche su Ubuntu. Guida all'installazione.<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt1R6TLbwIMbtK1gZs1AUUl5xg3OhUsmZPNUaMvRETS13mw6-7yI8yDxJv9f9XNz860tvZw6BL38pw2nK1r3VlMCHynNYedyU2yMdl2vFwxF3IAulBwv1rlxoVU7n58KX4FqhboYfHdO0/s1600-h/webcam.gif"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgt1R6TLbwIMbtK1gZs1AUUl5xg3OhUsmZPNUaMvRETS13mw6-7yI8yDxJv9f9XNz860tvZw6BL38pw2nK1r3VlMCHynNYedyU2yMdl2vFwxF3IAulBwv1rlxoVU7n58KX4FqhboYfHdO0/s400/webcam.gif" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5128980871608758402" border="0" /></a><br /><style type="text/css">!-- @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --> </style> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size:100%;">Vi fornisco una semplice procedura per installare una webcam su Ubuntu. La prima parte della guida (cioè l'installazione dei driver </span><span style="font-size:100%;"><i>gspca</i></span><span style="font-size:100%;">) va eseguita solo nel caso si usi una distro di Ubuntu inferiore alla 7.04 (Feisty), altrimenti basta seguire solo l'ultima parte della guida. Naturalmente prima di installare i driver, assicuratevi che la vostra webcam sia compatibile con Ubuntu (difficile che non lo sia) e che questi che vi indicherò sono i driver giusti.<br /><br />Per prima cosa scaricate i driver GSPCA dal sito</span><br /><br /><a href="http://mxhaard.free.fr/download.html">http://mxhaard.free.fr/download.html</a><br /><br />e scompattateli con<br /><br /><span style="font-size:85%;"><i>tar -xvf [file_scaricato]</i></span>.<span style="font-size:85%;"><i>tar.gz<br /><br /></i></span>Supponiamo avete scaricato il file sul Desktop; spostiamo quindi qui:<br /><br /><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>sudo su cd /home/nome_utente/Desktop make make instal</i></span></span><span style="font-family:arial;"><span style="font-size:85%;"><i>l<br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">Se la compilazione (</span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i>make</i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">) e l'installazione (</span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i>make install</i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">) sono andati a buon fine, apriamo il file:</span></span><span style="font-family:arial;"><span style="font-size:100%;"><br /><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>gedit /etc/modprobe.d/options</i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i><br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">e aggiungete alla fine del file che si è appena aperto:</span></span></p> <p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i><b>options gspca force_rgb=1</b></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i><br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">salviamo e chiudiamo il file. Da terminale eseguiamo:<br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i><br />sudo modprobe gspca </i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">(il </span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i>sudo</i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"> è necessario solo se non siete più </span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i>root</i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">)<br /><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>ls /dev/video* </i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">(se otteniamo come output </span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><i><b>/dev/video0</b></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"> è tutto ok!)<br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:130%;"><i><b>"Se si usa Ubuntu 7.04 o superiore eseguire solo questi comandi"<br /><br /></b></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>sudo gedit /etc/modprobe.d/options<br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">inserite alla fine del file la riga:<br /><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i><b>options gspca force_rgb=1</b></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><br /></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><br />salvate e uscite; ancora da terminale:<br /><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>sudo modprobe -r gspca<br />sudo modprobe gspca<br /><br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">Infine, per verificare che tutto sia andato bene, installate </span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"><b>camorama</b></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;"> con<br /><br /></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:85%;"><i>sudo apt-get install camorama<br /><br /></i></span></span><span style="font-family:Times, serif;"><span style="font-size:100%;">e avviatelo prmendo Alt+F2 e scrivendo camorama nel box. Buona visione!</span></span><span style="font-family:Times, serif;"><br /></span><br /></p>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-15900805892274200122007-10-27T07:23:00.001-07:002007-10-27T07:30:05.491-07:00[Petizione]Salviamo InternetProposta gia approvata dal consiglio dei ministri ma non ancora approvato dal parlamento:<br />La legge Levi-Prodi prevede che <strong>chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell?Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.</strong><br /><br />In questo modo per poter avere uno spazio web si dovrà avere il beneplacito del ROC.<br /><br />Avete capito ??? Vogliono censurare Internet !!! Firmate la nostra petizione per far si che questo scandalo rimanga solo un sogno di politici che mangiano con i soldi dello stato .<br /><code><br /><br /><a href="http://firmiamo.it/salviamointernet" alt="Salviamo Internet" title="Salviamo Internet">Salviamo Internet</a></code>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-65358016689182875942007-10-25T14:29:00.000-07:002008-12-29T02:58:54.905-08:00Bluetooth su Ubuntu...con Blueman è tutto più semplice!<ul style="color: rgb(153, 0, 0); font-style: italic;"><li><span style="font-size:130%;">Gestire il trasferimento dei file con i cellulari.</span></li><li><span style="font-size:130%;"> Utlizzare auricolari Bluetooth con Skype per parlare in libertà con tutto il mondo.</span></li><li><span style="font-size:130%;"> Utilizzare auirocolari Bluetooth per ascoltare la musica in piena libertà con XMMS.</span></li></ul><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_-YFXSra7tR3qBtIqkeUj7hvnB4Q68ncHVpedsEv48nlgYYl-aCNM-S3KwdvHHUI7pJzajbVOTnwgryLWQnOhEsn-J-lgyurIOx1z2flbMTSrsdRqmIHRbJFaPy6LN472kDok6uUzKrU/s1600-h/blueman.png"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_-YFXSra7tR3qBtIqkeUj7hvnB4Q68ncHVpedsEv48nlgYYl-aCNM-S3KwdvHHUI7pJzajbVOTnwgryLWQnOhEsn-J-lgyurIOx1z2flbMTSrsdRqmIHRbJFaPy6LN472kDok6uUzKrU/s400/blueman.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5125402068634529858" border="0" /></a><br /><br />Oggi vedremo come configurare il Bluetooth su Ubuntu Gutsy Gibbon (non do la certezza che tutto funzioni su altre distro).<br />Per prima cosa elenchiamo i software che necessitano:<ul><li> Blueman (Gestore Bluetooth per Gnome e Gtk)<br /></li><li>Skype 1.4.0.99 (Client VoIP per parlare gratis con tutto il mondo)<br /></li><li>XMMS (Lettore musicale)</li></ul>Per prima cosa dobbiamo scaricare Blueman da <a href="http://sourceforge.net/project/downloading.php?groupname=blueman&filename=blueman-0.19-all.deb&use_mirror=dfn">qui</a>. E' un pacchetto .deb, quindi per installarlo basta cliccarci due volte sopra e cliccare successivamente su <span style="font-style: italic;">Install packages. </span>Ci penserà lui automaticamente ad installarsi le dipendenze necessarie.<br />Installato questo pachetto possiamo già gestire le principali applicazioni bluetooth.<br />Quindi clicchiamo su:<br /><br /><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >Applicazioni --> Accessori --> Blueman Bluetooth Manager </span><br /><br />si aprirà Blueman...quindi se vogliamo ad esempio accedere alla memoria del nostro cellurare, attiviamo la modalità di ricevimento sul cellulare, clicchiamo in Blueman su <span style="font-style: italic;">Inquiry </span>e aspettiamo che lo trovi...clicchiamo su <span style="font-style: italic;">Browse...</span>ed eccoci nella memoria!<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7mSSCjotVzY_RNywBUDb-Si5rmLc5anxmTs2lL7DG3U2asBCe2VsmhOwPEgh_l92UWKWpieOlpcCrzHsgshVp_fB2Pc-vKov0Ap6VvVAbDn-xrLt9zLHi-kyyxRfh08iBflxPCA5Iq_k/s1600-h/Blueman.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7mSSCjotVzY_RNywBUDb-Si5rmLc5anxmTs2lL7DG3U2asBCe2VsmhOwPEgh_l92UWKWpieOlpcCrzHsgshVp_fB2Pc-vKov0Ap6VvVAbDn-xrLt9zLHi-kyyxRfh08iBflxPCA5Iq_k/s400/Blueman.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5125965757322326114" border="0" /></a><br />Naturalmente per effettuare le altre comuni operazioni basta smanettarci un pochino sopra.<br />I<span style="font-size:100%;">nteressiamoci ora di come utilizzare un semplice auricolare bluetooth per poter comunicare con tutto il mondo a costo zero, e pergiunta senza stare attaccati al monitor del nostro PC con cuffie e microfono ingarbugliati ai loro stessi fili. Tutto è possibile grazie a Skype (che è facilmente installabile con la procedura indicata nella guida pubblicata a Settembre) e grazie al nostro Blueman. Per prima cosa bisogna essere sicuri che il nostro auricolare supporti questo tipo di servizio, anche se provare non è reato! Il mio auricolare lo supporta, nonostante l'abbia pagato 14 euro in un comune negozio di Elettronica, quindi non stupitevi se anche il vostro supporti il servizio.<br />Il tutto è molto semplice, ansi è già tutto fatto...infatti basta impostare la modalità </span><span style="font-style: italic;font-size:100%;" >trovami </span><span style="font-size:100%;">sul vostro auricolare Bluetooth (per questo leggette le istruzioni relative all'auricolare) e cliccare su </span><span style="font-style: italic;font-size:100%;" >Inquiry. </span><span style="font-size:100%;">Quando Blueman ha rilevato l'auricolare, clicchiamoci una volta sopra e nel menu in alto </span><span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;font-size:100%;" >Services --> Headset Connection.</span><span style="font-size:100%;"> <span style="font-size:100%;">clicchiamo su</span></span><span style="font-style: italic;font-size:100%;" > Connect... </span><span style="font-size:100%;"><span style="font-size:100%;">e il gioco è fatto! Ora andiamo su Skype, clicchiamo sulle opzioni (in basso, la rotellina dentata...se non sapete dove trovare le opzioni). Nella sezione </span><span style="font-style: italic;font-size:100%;" >Dispositivi sonori</span><span style="font-size:100%;"> come "sound in" e "sound out" impostate come dispositivo il vostro auricolare. Ora provate a chiamare ECHO123 (Test di chiamata) e verificate che l'auricolare funzioni da cuffia e da microfono.<br /><br />Ora vediamo come utilizzare lo stesso auricolare, per ascoltare la musica senza dover perforza essere legati ai fili dei nostri auricolari. Questo utilizzo però non è proprio il meglio per chi ama la musica, in quanto ascolterete il suono solo da un orecchio; comunque se disponete di auricolari stereo senza fili, utilizzando la stessa procedura otterete la qualità, oltre che la comodità.<br />Come ho già detto prima, dobbiamo aver installato XMMS, un player musicale molto efficiente che grazie ad un plugin installato automaticamente con esso ci permetterà di traferire il suono in uscita sul nostro auricolare. Apriamo quindi XMMS, clicchiamo col tasto destro su di esso e selezioniamo </span><span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;">Opzioni --> Preferenze </span>in basso <span style="font-style: italic;">Configura </span>e come dispositivo audio impostiamo il nostro auricolare bluetooth...Applichiamo i cambiamenti e proviamo a mettere in Play una canzone. Dovremmo sentire il suono nel nostro auricolare...ora potete alzarvi dalla sedia e godervi la vostra canzone preferita in piena libertà.<br /><br />AGGIORNAMENTO: il file .deb che ho linkato sopra non è la versione più recente del software. Per le nuove versioni vi rimando al sito ufficile del progetto: <a href="http://blueman.tuxfamily.org/index.php?option=com_content&view=article&id=51&Itemid=56">sito ufficiale.</a><br /></span></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-70676588250517065272007-10-22T07:18:00.000-07:002007-10-22T08:03:14.298-07:00DVB-T USB anche su Ubuntu<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0e1eiG9PTaeqJVJAjNC-93ymxI2hyf6RfB1CicXL47Jzu5Xth9wLuXotJLKUUDNOgXm-TyJNpWJTjB-sSu-kbDgvck9x6ALnQHcYyO6dVfEuwM_ZlKUG6ywvPeEnW_55uHGbHnbPFP98/s1600-h/DVB-T_Logo_download.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0e1eiG9PTaeqJVJAjNC-93ymxI2hyf6RfB1CicXL47Jzu5Xth9wLuXotJLKUUDNOgXm-TyJNpWJTjB-sSu-kbDgvck9x6ALnQHcYyO6dVfEuwM_ZlKUG6ywvPeEnW_55uHGbHnbPFP98/s400/DVB-T_Logo_download.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5124176799348726082" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Questa è una semplice guida su come far funzionare un decoder digitale terrestre USB per PC. Infatti questi decoder sono molto diffusi oggi giorno, in quanto ci permettono di avere la qualità della TV digitale sul proprio PC, di registrare direttamente le trasmissioni sul nostro Hard Disk, di impostare più timer per non perderci più le nostre trasmissioni prefereite, di ascoltare la radio in qualità digitale, e altro ancora. Inoltre sono diventati estremamente economici; io stesso il mio l'ho comprato su Ebay spendendo in tutto 34 Euro!<br />Per prima cosa colleghiamo il decoder all'ingresso USB del PC. Digitiamo da terminale il comando:<br /><br /><span style="font-style: italic;"><span style="font-size:85%;">dmesg | grep dvb<br /><br /></span></span>e leggiamo l'output di questo comando. Nel caso in cui l'hardware è installato correttamente dovremmo ottenere:<br /><br /><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >:~$ dmesg | grep dvb</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1180.001744] dvb-usb: DiBcom STK7700P reference design successfully deinitialized and disconnected.</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1183.063456] dvb-usb: found a 'DiBcom STK7700P reference design' in cold state, will try to load a firmware</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1183.082792] dvb-usb: downloading firmware from file 'dvb-usb-dib0700-01.fw'</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1183.420340] dvb-usb: found a 'DiBcom STK7700P reference design' in warm state.</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1183.420388] dvb-usb: will pass the complete MPEG2 transport stream to the software demuxer.</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >[ 1183.767372] dvb-usb: DiBcom STK7700P reference design successfully initialized and connected.</span></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"></span><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-size:100%;">se invece risulta che il <span style="font-style: italic;">firmware </span>non è installato operiamo in questo modo:<br /><br /></span></span><ul style="color: rgb(0, 0, 0);"><li><span style="font-size:100%;"> scarichiamo i firmware relativi ai più diffusi decoder in commercio (sperando che il nostro sia fra questi) da <a href="http://www.omskakas.se/wp-content/uploads/2007/01/linuxtv-firmwaretar.bz2">qui</a>.</span></li><li><span style="font-size:100%;">il file compresso è di tipo .bz2. Possiamo quindi estrarlo sul Desktop cliccandoci due volte sopra e, dopo aver indicato il percorso Desktop, clicchiamo su <span style="font-style: italic;">extract. </span>Verrà estratto un altro file compresso con lo stesso nome. Rieseguiamo la stessa procedura di estrazione. Abbiamo così ora sul Desktop una cartella di nome "firmware".</span></li><li><span style="font-size:100%;">da terminale spostiamoci in questa cartella: <span style="font-size:85%;"><span style="font-style: italic;">cd Desktop/firmware</span></span></span></li><li><span style="font-size:100%;"><span style="font-size:85%;"><span style="font-size:100%;">ora copiamo i file presenti all'interno nella directory <span style="font-style: italic;">/lib/firmware </span>(se dmesg vi ha fornito il nome del firmware richiesto per il vostro decoder o lo conoscete voi, evitate di copiarli tutti, ma solo quello necessario. Controllate all'interno della cartella firmware i file presenti, perchè qui potrebbero non risultare eventuali aggiornamenti)<span style="font-style: italic;">:</span></span></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 0);"></span></li></ul><span style="font-size:85%;"><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-style: italic;">sudo cp dvb-dibusb-5.0.0.11.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-dibusb-5.0.0.11.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-fe-or51132-qam.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-dibusb-6.0.0.8.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-fe-or51132-vsb.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-fe-or51211.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-vp702x-01.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-vp7045-01.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-avertv-a800-02.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-dib0700-01.fw /lib/firmware<br />sudo cp dvb-usb-wt220u-01.fw /lib/firmware<br /><br /></span><span style="font-size:100%;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Fatto questo, riavviamo il PC e ridigitiamo da terminale il comando </span></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 0);"><span style="font-style: italic;"><span style="font-size:85%;">dmesg | grep dvb </span></span><span style="font-size:100%;">verificando che il firmware del decoder USB è stato caricato.<br /><br />Ora, per vedere la TV Digitale sul vostro computer installate dal Gestore pacchetti Synaptic il software Kaffeine, andate nella sezione TV digitale, ricercate i canali...e buona visione!</span></span><span style="font-size:85%;"><span style="font-size:100%;"><span style="color: rgb(0, 0, 0);"></span></span><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-style: italic;"><br /><br /></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-61700458301657470512007-10-19T11:59:00.000-07:002007-10-19T12:14:16.193-07:00Ubuntu 7.10 Gutsy Gibbon...A tutti voi, benvenuti nel futuro!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaOmv9JDjjo92actU0lgMrJusB5hsDXvfB03fsiewldMZwuxUqDAmeDbOMILvRIdKZexQiJVonSU_tOFWhFIZvAPLhAyqHUp2QDWCeg_PTcF6mXszlmqqaVqIZzFbmDZXD1iD8fiDW8I0/s1600-h/logo-gutsy2-2.png"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaOmv9JDjjo92actU0lgMrJusB5hsDXvfB03fsiewldMZwuxUqDAmeDbOMILvRIdKZexQiJVonSU_tOFWhFIZvAPLhAyqHUp2QDWCeg_PTcF6mXszlmqqaVqIZzFbmDZXD1iD8fiDW8I0/s400/logo-gutsy2-2.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5123128195968309554" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Ubuntu 7.10, nome in codice </span><strong style="color: rgb(0, 0, 0);">Gutsy Gibbon</strong><span style="color: rgb(0, 0, 0);">, è l'ultima versione della distribuzione Ubuntu. I principali miglioramenti di Ubuntu 7.10 comprendono: miglior supporto alle lingue, strumenti di ricerca integrati nell'ambiente grafico, sistema delle preferenze semplificato, effetti visivi all'avanguardia, nuovi strumenti per la configurazione di schermi e grafica e stampanti, una gestione energetica migliorata e molto altro. Per maggiori informazioni collegarsi al sito </span><a style="color: rgb(0, 0, 0);" href="http://wiki.ubuntu-it.org/GutsyNoteDiRilascio#head-406ba699f752fcc2e8b1668646d31bf3bc2fe701">ubuntu.it</a><br /><span style="color: rgb(0, 0, 0);">Per chi utilizza Ubuntu 7.04 Feisty Fawn, l'aggiornamento al 7.10 è eseguibile direttamente dal gestore aggiornamenti:<br /><br /><span style="font-style: italic;font-size:85%;" >Sistema --> Amministrazione --> Gestore Aggiornamenti<br /></span><br />effettuando un "check" degli aggionamenti disponibili; comparirà in alto la possibilità di aggiornare il sistema automaticamente.<br /></span><a href="http://wiki.ubuntu-it.org/GutsyNoteDiRilascio#head-406ba699f752fcc2e8b1668646d31bf3bc2fe701"><span style="font-weight: bold;"></span></a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-74369898610312336882007-10-18T06:51:00.000-07:002007-10-18T06:56:11.550-07:00Aggiornamento di: "Installazione schede di rete Wireless Broadcom su Ubuntu 7.04 Feisty Fawn (Risolvere l'errore: microcode"bcm43xx_microcode5.fw")"Ho aggiornato la guida relativa all'installazione delle schede wireless Broadcom, in cui mancava l'installazione di un driver necessario. Fate clik <a href="http://linuxbeginner-ri.blogspot.com/2007/09/abilitare-schede-di-rete-wireless-non.html">qui</a> per visualizzare la guida completa.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-49559160582880737842007-10-14T07:19:00.000-07:002007-10-14T07:37:47.448-07:00Organizzazione dei file in Linux<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvUXqQmBSNgHjvu-A1bIFEQSJnSOnMRuxItLpQN-Z_KnP9zp5upE1eusCBTsvdBLkG0hmbFreOYrW3BNA1tX0RbVLWb1zjyFiQH6wJNcHmdjtUXvSYAc-D06QgotJYlYynARQO1HHrO5s/s1600-h/Screenshot.png"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvUXqQmBSNgHjvu-A1bIFEQSJnSOnMRuxItLpQN-Z_KnP9zp5upE1eusCBTsvdBLkG0hmbFreOYrW3BNA1tX0RbVLWb1zjyFiQH6wJNcHmdjtUXvSYAc-D06QgotJYlYynARQO1HHrO5s/s400/Screenshot.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5121201248856059794" border="0" /></a><br />Esiste uno standard denominato FHS (Filesystem Hierarchy Standard)<br />che descrive la disposizione dei file e delle directory su sistemi di tipo Unix-compatibili. Le di-<br />stribuzioni GNU/Linux più diffuse si attengono anche loro a queste specifiche ed organizzano il<br />proprio file system nella struttura ad albero successivamente descritta.<br /><br /><ul><li><span style="font-weight: bold;">/</span> Viene denominata la root di sistema. E’ la base della nostra alberatura, il livello più alto del nostro sistema di riferimento. Genericamente non contiene file ma solamente le altre importanti directory di sistema.</li><li><span style="font-weight: bold;">/bin </span>Directory dove risiedono i comandi basilari utilizzati durante l’avvio del sistema e per le procedure basilari di autenticazione. Comunque comandi accessibili da utente.</li><li><span style="font-weight: bold;">/sbin</span> Directory dove risiedono i comandi basilari per la gestione del sistema, chiaramente non destinati agli utenti.</li><li><span style="font-weight: bold;">/dev</span> Directory dove sono posizionati i dispositivi necessari per accedere a periferiche o sistemi di memorizzazione.</li><li><span style="font-weight: bold;">/etc</span> Directory dove sono disposti i file di configurazione del sistema.</li><li><span style="font-weight: bold;">/home</span> Directory dove vengono dislocate le home degli utenti, ovvero lo spazio riservato ad ogni singolo utente (es. /home/darshan è la directory home dell’utente darshan).</li><li><span style="font-weight: bold;">/lib</span> Directory delle librerie condivise dai programmi e utili per il loro funzionamento.</li><li><span style="font-weight: bold;">/proc</span> E’ un file system virtuale inesistente sul disco o meglio senza reale allocazione su disco. Viene utilizzato per disporre informazioni di sistema relative in modo particolare al kernel.</li><li><span style="font-weight: bold;">/tmp</span> Directory dei file temporanei.</li><li><span style="font-weight: bold;">/var</span> Dati variabili, code di stampa.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr</span> E’ la directory che contiene gran parte dei programmi esistenti nel sistema e per questo motivo ha dimensioni superiori alle directory precedentemente esaminate. Al suo interno esistono ulteriori gerarchie:</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/X11R6</span> Directory destinata al sistema X Window</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/bin</span> Gran parte dei comandi utente.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/games</span> Giochi e programmi educativi.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/include</span> Directory destinata a contenere i file header</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/lib</span> Librerie.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/local</span> Gerarchia locale.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/sbin</span> Programmi di sistema non essenziali.</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/share</span> Dati indipendenti dall’architettura hardware</li><li><span style="font-weight: bold;">/usr/src</span> Directory delle sorgenti.</li></ul><span style="font-style: italic;">tratto da <span style="font-weight: bold;">Linux Facile </span></span>- <span style="font-style: italic;">di Daniele Medri.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-16393125096209188772007-10-13T20:18:00.000-07:002007-10-13T20:29:58.969-07:00Software: Linux vs. Windows. Tutti i software Linux per non rimpiangere l'OS MicrosoftLa cosa che più ci spaventa quando nella nostra testa ci balena l'idea di voler installare Ubuntu sul nosro computer e abbandonare finalmente i prodotti Microsoft è quella di non trovare software analoghi a quelli che usavamo sotto Windows. Niente paura! Il Blog di Trevino corre in nostro soccorso. Leggete questo interessante post...e non avrete più di che dubitare:<br /><br /><a href="http://3v1n0.tuxfamily.org/blog/programmi-per-linux-corrispondenti-a-quelli-per-windows/"><strong><span style="font-size:130%;">Tavola di corrispondenza / equivalenza tra i software Windows e Linux.</span></strong></a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-51558419460362629522007-10-13T11:46:00.000-07:002007-10-16T06:13:08.804-07:00I nostri DVD Protetti si danneggiano? Effettuiamo una copia di Backup!<p align="justify"><strong style="font-weight: normal;">Copiare un DVD che abbiamo acquistato è un esignenza derivata dal fatto che un supporto ottico è soggetto ad usura. Può capitare che un semplice graffio (magari un po' più profondo) possa compromettere il normale avvio del nostro film preferito. Lo scopo di questa guida è quello di imparare ad effettuare una copia di backup in modo tale da avere a disposizione un DVD esattamente analogo a quello originale, con audio 5.1 e sottotioli.<br /></strong></p><p align="justify"><strong style="font-weight: normal;">Copiare DVD VIDEO protetti su Ubuntu Feisty Fawn è come al solito, oltre che semplice</strong>, gratuito! Si necessita dei seguenti software (installabili tutti dal Gestore pacchetti. Vedere Comandi Base):</p><ul><li><span style="font-weight: bold;">k9copy</span> (utility di backup per DVD)</li><li><span style="font-weight: bold;">Brasero Disc Burning Application</span> (Software di masterizzazione)</li><li><span style="font-weight: bold;">AcidRip</span> (utility di backup DVD --> DivX)<br /></li></ul><p align="justify">oltre alle seguenti <strong style="font-weight: normal;">librerie</strong>: </p><blockquote><p> <strong>libdvdread3 - </strong><em>libreria per leggere DVD (richiesta per accedere alla maggiorparte dei supporti DVD)<br />" library for reading DVDs libdvdread provides the functionality that is required to access many DVDs. It parses IFO files, reads NAV-blocks, and performs CSS authentication and descrambling." </em> </p><p><strong>libdvdcss2</strong> - Libreria per accedere ai DVD protetti<br /><em>" Library for accessing DVDs like block device usind deCSS if needed. Homepage: http://www.videolan.org/libdvdcss"<br /><strong>This is in Medibuntu as it violates patents</strong>.</em></p></blockquote> <p align="justify">La prima dovrebbe essere già inclusa in Ubuntu, se non lo è basterà installarla da terminale: </p><blockquote> <pre>sudo apt-get install libdvdread3</pre> </blockquote> <p align="justify">La seconda libreria è invece contenuta in <strong><a href="http://medibuntu.sos-sts.com/" target="_blank">Medibuntu</a></strong>, un repository di contenuti protetti da brevetto o soggetti ad altre limitazioni legali. Dovete aggiungere manualmente i repository, basta semplicemente seguire le istruzioni <strong><a href="http://medibuntu.sos-sts.com/repository.php" target="_blank">riportate sul sito</a></strong>: copiare e incollare le due righe in un terminale e dare invio. Al termine, digitate: </p><blockquote> <pre>sudo apt-get update</pre> <pre>sudo apt-get install libdvdcss2</pre> </blockquote><br /><p align="justify">In pratica questa libreria consente di <strong>leggere e decodificare DVD protetti da copia</strong>, attraverso un qualunque software di masterizzazione o il file manager. Addirittura, se volete copiare i file protetti contenuti nella cartella <strong>VIDEO_TS</strong>, mentre con Windows o Mac otterreste errori se non utilizzate un apposito programma, in Linux potete <strong>fare direttamente copia e incolla</strong> dove preferite!</p>Una volta installato il software e le librerie richieste, inseriamo il nostro DVD da copiare. Dovrebbe aprirsi automaticamente il Lettore multimediale...chiudiamolo perchè per il momento non ci serve.<br />Avviamo K9COPY dal menù principale:<br /><br /><span style="font-style: italic;">Applicazioni --> Audio e Video --> K9copy<br /></span><br />Si aprirà una schermata; in basso a destra scegliamo la lingua predefinita e gli eventuali sottotitoli che vogliamo conservare. Nelle caselle in alto scegliamo:<br /><span style="font-weight: bold;">Leggi da</span>: <span>il nostro lettore DVD</span><span style="font-style: italic;"><br /></span><span style="font-weight: bold;">Registra su</span>: <span>Immagine ISO (se non abbiamo un altro drive masterizzatore DVD, in modo tale da creare un file .iso su Hard Disk che in seguito andremo a masterizzare) altrimenti scegliamo il nostro masterizzatore.<br /><br />Avviamo il processo dal pulsante Copy DVD posto in alto scegliendo il percorso dove salvare l'immagine .iso (di solito la directory Home).<br />Finito il processo di estrazione, possiamo chiudere K9copy ed avviare Brasero Disc Burning, un semplice ma efficace software di masterizzazione. Ci si presenterà di fronte una semplice schermata dove poter scegliere se masterizzare un Progetto Audio, Dati, Copia Disco o Immagine. Scegliamo quest'ultima, indichiamoli nella casella </span><span><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">percorso</span> </span><span>dove si trova il file .iso appena creato. Clicchiamo sul pulsante <span style="font-style: italic;"><span style="font-weight: bold;">Properties </span></span>e impostiamo la velocità di scrittura (non troppo elevata per avere un backup di qualità) e l'utilizzo del burnproof. Clicchiamo su <span style="font-weight: bold;">MASTERIZZA</span>, e attendiamo che il nostro DVD sia pronto.<br /></span><span style="font-style: italic;"></span><p align="justify">Se desiderate comprimere i vostri dvd in <strong>Mpeg4 (DivX)</strong>, potete usare <strong>Acidrip</strong>: è un software <strong></strong> semplice, con cui si ottengono qualità di compressioni veramente elavate. Basta installarlo dal Gestore di Pacchetti, inserire il DVD Video da comprimere, avviarlo, cliccare su <span style="font-weight: bold;">Load </span>(in alto a destra); nella sezione <span style="font-weight: bold;">General </span>impostare il nome del file e la sua grandezza (in MBytes); nella sezione <span style="font-weight: bold;">Audio</span> impostare la lingua e gli eventuali sottotitoli (che una volta inseriti non potrete disattivare durante la visione ) e cliccare su <span style="font-weight: bold;">Start</span>. Il gioco è fatto. Avrete un'altra copia di Backup del vostro DVD, ma che occupa 1/6 dell'originale!<br /></p><br /><p align="justify">¹ <strong>Avvertenza:</strong> Ai sensi dell’articolo 71-sexies, di seguito riportato, della <a href="http://www.interlex.it/Testi/l41_633.htm" target="_blank">Legge 22 aprile 1941 n. 633</a> sulla protezione del Diritto d’autore, è consentito effettuare <strong>copie per uso personale</strong> di registrazioni legalmente possedute. </p><blockquote> <p align="justify"><strong>Art. 71-sexies</strong> </p><p align="justify">1. E’ consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali, nel rispetto delle misure tecnologiche di cui all’articolo 102-quater. <em>(omissis)</em> </p><p align="justify">4. Fatto salvo quanto disposto dal comma 3, i titolari dei diritti sono tenuti a consentire che, nonostante l’applicazione delle misure tecnologiche di cui all’articolo 102-quater, la persona fisica che abbia acquisito il possesso legittimo di esemplari dell’opera o del materiale protetto, ovvero vi abbia avuto accesso legittimo, possa effettuare una copia privata, anche solo analogica, per uso personale, a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale dell’opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti. </p></blockquote>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-78569198099782564432007-09-22T04:13:00.000-07:002007-09-22T04:31:34.194-07:00Installare Skype 1.4.0.99 su Ubuntu Feisty Fawn 64 bitI software Voip, sono stati una rivoluzione nell'ambito della telefonia e dell'informatica. E' molto comodo avere la possibilità di parlare e di vedersi ad esempio con amici che lavorano in U.S.A. senza spendere un centesimo, se non solo i costi della connessione a Internet. Tra tutti questi software, tra i migliori vi è Skype, che offre una buona qualità sonora durante le chiamate e una ottima qualità video nelle video chiamate, oltre che le comuni funzioni di chat, multichat, ecc...<br />Naturalmente anche sul mondo Skype, gli OS Linux dicono la loro, e in modo del tutto equivalente a microsoft, se non che per un decremento dell'aspetto grafico, ma come funzionalità ci siamo (Un piccolo prezzo...per un grande beneficio!!!). Comunque anche la versione di Skype per Linux, ormai da tempo, è costantemente aggiornata, quindi non è detto che la disparità grafica rimanga tale.<br />Ma vediamo subito come installare Skype su un'architettura a 64 bit con Ubuntu Feisty Fawn:<br /><br /><p class="line879">Aprire un terminale ed installare mediante <a href="http://wiki.ubuntu-it.org/Apt">apt-get</a> le librerie necessarie. Digitare il seguente comando: <span class="anchor" id="line-17"></span><span class="anchor" id="line-18"></span></p><pre>sudo apt-get install ia32-libs ia32-libs-gtk ia32-libs-kde lib32asound2 lib32gcc1 lib32stdc++6 lib32z1 libqt3-mt libqt4-core libqt4-gui<br /><span class="anchor" id="line-19"></span></pre><span class="anchor" id="line-20"></span><span class="anchor" id="line-21"></span><br /><p class="line879">Prima di tutto è necessario scaricare e salvare sulla propria scrivania un pacchetto contenente tutte librerie necessarie da <a class="http" href="http://www.esnips.com/doc/3cd3dac7-5aeb-4048-bb5d-32630025393a/lib_32bita.tar">questo</a> indirizzo. <span class="anchor" id="line-24"></span></p><span class="anchor" id="line-25"></span><p class="line879">Fare clic con il tasto destro del mouse sul file appena scaricato e selezionare «<strong>Estrai qui</strong>», dunque aprire una finestra di terminale e digitare i seguenti comandi: <span class="anchor" id="line-26"></span></p><span class="anchor" id="line-27"></span><span class="anchor" id="line-28"></span><pre>cd Desktop/lib_32bit<br /><span class="anchor" id="line-29"></span>sudo cp * -R /usr/lib32/<br /><span class="anchor" id="line-30"></span></pre><span class="anchor" id="line-31"></span><span class="anchor" id="line-32"></span><p class="line879">Scaricare e salvare sul <strong>Desktop</strong> il pacchetto <tt>.deb</tt> da <a class="http" href="http://www.skype.com/go/getskype-linux-ubuntu">qui</a>. Dunque aprire una finestra di terminale e digitare i seguenti comandi: <span class="anchor" id="line-35"></span><span class="anchor" id="line-36"></span></p><pre>cd Desktop<br /><span class="anchor" id="line-37"></span>sudo dpkg -i --force-architecture skype-*.deb<br /><span class="anchor" id="line-38"></span></pre><span class="anchor" id="line-39"></span><span class="anchor" id="line-40"></span>Una volta terminata l'installazione nel menu <em><strong>Applicazioni -> Internet</strong></em> comparirà l'icona «<strong>Skype</strong>».<br /><br />Per ulteriori informazioni consultate il wiki sul sito:<br /><br />file:///media/disk/Usare%20Linux/Istallare%20Skype%20su%20Amd64.htmlAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2800642422331690880.post-32609950802436672532007-09-09T02:52:00.000-07:002007-09-09T03:20:53.680-07:00Installare i driver NVIDIA su Ubuntu Feisty Fawn 7.04Quando per la prima volta ho installato Ubuntu ho avuto notevoli problemi nel visualizzare gli strepitosi effetti grafici offerti da Beryl o Compiz. Ed è un peccato, avendo una Nvidia GeForce 7300, non sfruttare questa possibilità.<br /><br />Quindi per chi avesse la mia stessa o altre schede video Nvidia, ecco una semplicissima guida per risolvere tutto ed attivare finalmente l'accelerazione 3D, OpenGL/GLX Direct Rendering, e gli Effetti Desktop (Compiz).<br /><br />Prima di tutto è necessario scaricare i driver dal sito ufficiale Nvidia (prendete i più recenti a 32 o 64 bit a seconda della vostra architettura).<br />http://www.nvidia.com/object/unix.html<br /><br />Il file che dovete scaricare avrà un nome simile a questo: NVIDIA-Linux-x86-100.14.11-pkg1.run (salvatelo sul desktop)<br /><br />A questo punto da terminale digitate il seguente<br /><br /> sudo apt-get install build-essential<br /><br /><br />Quindi<br /><br /> sudo apt-get install gcc gcc-4.1<br /><br /><br />Il prossimo comando visualizzerà la versione del vostro KERNEL (esempio: 2.6.20-16 -generic), che dovrete ricordare:<br /><br /> uname -r<br /><br /><br />Ora dovete aprire Synaptic (Sistema > Amministrazione > Synaptic) e cercare "linux-image" (senza i doppi apici ovviamente). Vi compariranno una serie di pacchetti, dovrete marcare per l'installazione solo il pacchetto contenente i numeri corrispondenti alla versione del vostro kernel. Ad esempio: se con il comando precedente avete scoperto che la varsione è "2.6.20-16 -generic", dovrete installare il pacchetto "linux-image-2.6.20-16 -generic".<br /><br />Ripetere lo stesso procedimendo cercando "linux-headers" con synaptic.<br /><br />Quando avete marcato per l'installazione sia "linux-image" che "linux-headers" cliccate su applica e partirà l'installazione.<br /><br />Adesso tornate sul terminale e digitate<br /><br /> sudo apt-get --purge remove nvidia-glx nvidia-settings nvidia-kernel-common<br /><br /><br />Quindi<br /><br /> sudo rm /etc/init.d/nvidia-*<br /><br /><br />E infine<br /><br /> sudo apt-get --purge remove linux-restricted-modules-`uname -r`<br /><br /><br />I prossimi comandi dovranno essere eseguiti da console e quindi senza interfaccia grafica. Pertanto dovete scrivervi su un foglio i comandi che seguono oppure stampare la pagina.<br /><br />Per passare alla console premete CTRL-ALT-F1. A questo punto date il seguente comando per stoppare la GUI<br /><br /> sudo /etc/init.d/gdm stop<br /><br /><br />Adesso dovete andare dove in precedenza avete salvato i driver Nvidia. Se li avevate salvati sul desktop digitate<br /><br /> cd /home/utente/Desktop<br /><br /><br />A questo punto digitate questo comando per loggarvi come root<br /><br /> sudo su<br /><br /><br />Quindi date questi 5 comandi in sequenza<br /><br /> CC=gcc-4.1<br /><br /><br /> export CC<br /><br /><br /> exit<br /><br /><br /> CC=gcc-4.1<br /><br /><br /> export CC<br /><br /><br />Infine installate finalmente i driver con<br /><br /> sudo sh NVIDIA-Linux-x86-100.14.11-pkg1.run<br /><br /><br />(ovviamente il nome del file può essere diverso, mettete lo stesso di quello che avete scaricato in precedenza. Per fare più in fretta scrivete "NV" e poi premete il tasto TAB, il resto del nome si completerà da solo)<br /><br />Rispondete "Si" a tutte le domande che vi porrà l'installer.<br /><br />A installazione terminata fate ripartire l'interfaccia grafica con questo comando<br /><br /> sudo /etc/init.d/gdm start<br /><br /><br />A questo punto aprite il terminale e fate una copia di xorg.xonf<br /><br /> sudo cp /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.conf.backup<br /><br /><br />Quindi aprite xorg.cong con gedit<br /><br /> sudo gedit /etc/X11/xorg.conf<br /><br /><br />Cercate la sezione "Device" e aggiungete le seguenti righe:<br /><br /> Option "RenderAccel" "true"<br /> Option "NoRenderExtension" "false"<br /> Option "DisableGLXRootClipping" "true"<br /> Option "AddARGBGLXVisuals" "true"<br /> Option "AllowGLXWithComposite" "true"<br /><br /><br />Ora cercate la sezione "Screen" e impostate il DefaultDepth a 24 (se non lo è già)<br /><br /> DefaultDepth da 24<br /><br /><br />Infine al fondo di xorg.conf aggiungete queste righe<br /><br /> Section "DRI"<br /> Mode 0666<br /> EndSection<br /><br /> Section "Extensions"<br /> Option "Composite" "Enable"<br /> EndSection<br /><br /><br />Finito, ora riavviate Ubuntu e provate a lanciare gli effetti desktop!<br />Se la risoluzione non è quella che volete, e se non riuscite a cambiarla, andate su "Applicazioni > Strumenti di Sistema > NVIDIA X Server Settings > X Server Display Configuration" per impostare la risoluzione giusta.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/12160468354113361427noreply@blogger.com2